Cronaca locale

Attesi 2mila giovani lombardi al santuario di Caravaggio

Il 30 e 31 maggio pellegrinaggio mariano aperto ai ragazzi delle diocesi, è ancora possibile iscriversi

Sono attesi 2mila giovani da tutta la Lombardia al santuario mariano di Caravaggio il 30 e 31 maggio. L'appuntamento dal titolo "Fino ai confini della terra" coinvolge gruppi parrocchiali e decanali ma anche singoli giovani. Le iscrizioni sono ancora aperte: scaricare il modulo dal sito www.chiesadimilano.it/giovani e inviarlo al fax 02.58391434 (via S. Antonio 5 Milano; tel. 02.58391330; e-mail: giovani@diocesi.milano.it).
Per gli ultimi arrivati sarà allestita una segreteria ad hoc il 30 maggio a Caravaggio. Da Abbiategrasso partiranno 80 ragazzi, da Besozzo 48 e 40 rispettivamente da Bernareggio, Melegano, Erba e Nerviano. Molti hanno già partecipato al raduno dell'anno scorso, ma a ogni edizione si aggregano nuovi arrivati. I giovani del decanato di Besozzo, provenienti da una ventina di parrocchie, non ne perdono una. Al raduno di Loreto erano in 50, a Sydney in 19 e anche a Colonia c'era un bel gruppo. "Da quando sono arrivato a Besozzo nel 2004 - dice don Paolo Boccaccia - partecipiamo alle iniziative sempre a livello decanale perché è il modo migliore per tirar su di morale dei ragazzi, altrimenti sarebbero 2 o 3 per parrocchia e si demoralizzerebbero".
L'appuntamento per loro è alle 13.30 e partiranno in pullman "per fare gruppo", difficilmente si spostano con mezzi propri perché "è bello andare insieme e poi si è creata una rete". Arriveranno a Treviglio, sul piazzale dell'ospedale, perché è lì che la diocesi di Milano ha dato appuntamento a tutti gli ambrosiani per una preghiera con monsignor Mario Delpini, vicario episcopale della zona, prima di incamminarsi in pellegrinaggio al santuario mariano di Caravaggio. L'apparizione della Vergine a Caravaggio risale al 26 maggio 1432. Fu una giovane contadina, Giannetta de'Vacchi, a raccontare di aver visto la Madonna.

Nei giorni successivi in quello stesso luogo sgorgò una sorgente d'acqua (da qui l'intitolazione del santuario a Santa Maria alla fonte) capace di guarire infermi e malati gravi.

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