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Gli eco-vandali continueranno a imbrattare: "Pronti anche al carcere"

Un ddl di FdI per inasprire le pene per chi deturpa e vandalizza il patrimonio artistico e monumentale. Ma il portavoce di Ultima generazione se ne infischia: "Siamo pronti a qualsiasi rischio legale"

Gli eco-vandali continueranno a imbrattare: "Pronti anche al carcere"

Dal liquido nero sversato nella fontana della Barcaccia a Roma alla vernice arancione lanciata contro Palazzo Vecchio a Firenze o contro Palazzo Madama, gli eco-vandali negli ultimi mesi si sono messi in mostra. In nome della difesa dell'ambiente, hanno attaccato il patrimonio artistico e monumentale per trovare un minimo di visibilità. Ora Fratelli d'Italia ha dichiarato guerra agli attivisti del clima con un disegno di legge che punta a rafforzare le misure in materia di tutela del decoro, nonché le sanzioni previste dal codice penale. La reazione? Sfida aperta, nessun timore di finire dietro le sbarre.

Gli eco-vandali pronti al carcere (a parole)

"Siamo molto sorpresi nel vedere una maggioranza che invece di occuparsi della crisi climatica è sempre più attiva nel promuovere leggi ad hoc per punire azioni non violente messe in campo da persone preoccupate per il futuro di tutti", le parole di Simone Ficicchia, portavoce di Ultima Generazione. Il collettivo di attivisti per il clima ha fatto parlare di sé nell'ultimo periodo per una serie di azioni eclatanti: "Segnalo che esiste già il reato di danneggiamento, che ci è stato anche contestato come ipotesi di reato per le nostre azioni: ma probabilmente questo reato non può essere perseguito in tribunale proprio perché il danneggiamento non c'è mai stato. Per questo si punta a punire l"imbrattamentò, ma questo rischia di portare a una interpretazione arbitraria della legge".

Per il portavoce di Ultima Generazione si tratta di una cosa molto pericolosa, ma gli ambientalisti non hanno intenzione di fare passi indietro:"Il ddl di Fratelli d'Italia non ci ferma e non ci spaventa. Siamo pronti a qualsiasi rischio legale e anche ad andare in carcere". Ma non è tutto, il collettivo è pronto a tornare in scena con un nuovo ciclo di azioni direzionate su Roma a partirà dalla metà di aprile: "Parliamo di blocchi stradali o azioni più eclatanti e performative, come quelle che abbiamo visto su monumenti e musei negli ultimi tempi. Ma potrebbe esserci anche altro". Per il momento non sono state registrate ambizioni politiche, almeno per quanto riguarda la "sezione" italiana: "Ci interessa fare una pressione al di fuori del Parlamento. Non nasciamo per piacere o prendere voti, il nostro scop è influenzare l'opinione pubblica e ottenere dei cambiamenti legislativi.

Diventare una forza politica non è una missione a cui siamo interessati in questo momento", la puntualizzazione di Ficicchia, per il quale la Procura di Pavia aveva chiesto la sorveglianza speciale.

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