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"Due mamme non si cancellano". Il tribunale fa esultare la sinistra

Il tribunale di Padova ha rigettato i ricorsi della procura sugli gli atti di nascita di bimbi con due mamme, stabilendo che i certificati sono validi e non possono essere stralciati. E Schlein attacca subito il governo

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Gli atti di nascita dei bimbi con due madri non si possono cancellare. Lo ha stabilito il tribunale di Padova, che ha rigettato i ricorsi della procura cittadina sugli gli atti di nascita di bimbi con due mamme, stabilendo che i certificati sono validi e non possono essere stralciati. La procura aveva impugnato gli atti di nascita dei bambini di oltre trenta famiglie arcobaleno rifacendosi a una circolare del ministero dell’Interno che chiedeva ai prefetti di impedire il riconoscimento da parte di sindaci dei figli delle coppie omogenitoriali. Il tribunale aveva calendarizzato le udienze a partire dallo scorso mese di novembre; oggi è arrivata la decisione che di nuovo riaccende i riflettori sulla questione e desta reazioni politiche.

A lanciarsi a capofitto sulla sentenza di Padova è stata in primis Elly Schlein, che ha usato il pronunciamento per attaccare il governo. "Da Padova arriva una bella notizia: sono inammissibili i ricorsi della procura contro più di trenta atti di nascita di bambine e bambini con due mamme. Ancora una volta, la tutela delle bambine e dei bambini di famiglie omogenitoriali passa per un tribunale, che conferma l'operato di un sindaco coraggioso e capace di ascoltare la loro domanda di riconoscimento e giustizia", ha affermato la leader Pd in una nota diramata dal partito.

"Sulla politica e sul Parlamento grava una responsabilità importante: rispondere al monito formulato dalla Corte costituzionale fin dal 2021 e approvare una legge che riconosca pari dignità a tutte le famiglie. Il Partito democratico ha già depositato un disegno di legge che va in questa direzione, così come molte delle altre forze di opposizione. Cosa ha da dire il governo di Giorgia Meloni?", ha proseguito la parlamentare dem, tirando il premier per la giacchetta. Ma politicamente il giochino è piuttosto strumentale, visto che la sinistra ha governato il Paese negli ultimi dieci anni con maggioranze di diversa composizione, senza però intervenire sull'argomento oggi utilizzato come una clava contro il centrodestra.

Dopo il pronunciamento del tribunale di Padova, l'Associazione delle Famiglie Arcobaleno ha parlato di "atto di civiltà e di tutela dei minori figli e figlie di coppie di mamme" e +Europa è tornata a promuovere la proposta di legge che renderebbe automatico il riconoscimento in Italia dei figli delle coppie omogenitoriali. E il dato politico di fondo rimane sempre lo stesso: sull'argomento sembra quasi che i progressisti siano innanzitutto intenzionati a fare propaganda e poi, casomai, a trovare soluzioni. "Meloni e Piantedosi volevano cancellare per decreto le 'famiglie arcobaleno'.

Il tribunale di Padova blocca la loro furia ideologica, e ristabilisce un dato di realtà: quelle famiglie esistono e quei bambini devono avere gli stessi diritti degli altri. Con buona pace della destra", ha attaccato sui social deputato Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico

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