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"Contro di me un clima d'odio". Gisella Cardia alza i toni sulla Madonna di Trevignano

Gisella Cardia torna sulla collina con i fedeli per venerare la Madonna di Trevignano: durante il suo intervento non fa sconti a nessuno

"Contro di me un clima d'odio". Gisella Cardia alza i toni sulla Madonna di Trevignano

Ordinanze di sgombero, un’indagine della procura, perplessità nell’opinione pubblica. Nonostante tutto i fedeli sono tornati, come ogni 3 del mese, a venerare la Madonna di Trevignano alla presenza di Gisella Cardia. La donna, già al centro di un’indagine nel 2016, che stabilì come il sangue sul volto della statua della Madonna fosse il suo, è riapparsa ai suoi sodali, pronunciando un discorso senza sconti per nessuno: le autorità che hanno portato alla richiesta di sgombero, i commercianti trevignanesi che pare non gradirebbero questo tipo di turismo, la stampa. “I giornalisti vogliono sapere come sto, la mia fede mi fa star bene. Perché io ho Dio dalla mia parte, io ho la Madonna”, ha esordito Cardia, come testimoniato dal servizio mandato in onda a “Chi l’ha visto?”.

In questi due mesi e mezzo, diciamo anche tre mesi, mi è stato detto di tutto - ha proseguito - Se io sono quel mostro che viene dipinto, cattiva, speculatrice di miracoli, eccetera eccetera, io vorrei fare una domanda: ma io non trovo un aggettivo per capire come si dice, come si possono chiamare quelle persone che impediscono la preghiera, che non vogliono essere ricordate come la Madonna di Trevignano, che impediscono a far venire qui le persone a pregare, che dà fastidio la preghiera e quindi non ce l’hanno con me ma con la preghiera, che vogliono che vada giù la Madonna, la statua della Madonna”.

In altre parole, secondo Cardia, la richiesta di sgombero del Tar e del Comune non sarebbe legata alle leggi di tutela del luogo, ma a un presunto impedimento alla libertà di culto: “Addirittura siamo stati quasi ricattati, lo dico molto tra virgolette e lo sottolineo, che vogliono espropriarci il terreno se continuiamo a venire qui a pregare a casa nostra. Hanno chiamato una task force di poliziotti di tutti i generi, dalla celere come se fossimo in uno stadio che si aspettava più di mille persone”.

In contrasto alle presunte lamentele di alcuni commercianti, Cardia ha inoltre ricordato: “Io, tra tutte le altre cose che mi sono state dette è che faccio business. Io non ho mai preso un centesimo e i ristoranti e gli alberghi sono pieni”.

Ma quello che le preme è ribadire di essere nel giusto perché investita dalla divinità: "Questi giornalisti che sono tanti, per venire a riprendere niente, un rosario, con il clima di odio che è stato tenuto su. Avete cercato di farmi odiare, detestare dalla gente. Ma non sono io il male. Io vi dico una cosa a tutti quanti: se Dio è con me, chi può essere contro di me? E intendo continuare a pregare in questo luogo benedetto da Dio”. L’ultima frase è stata pronunciata con un tono di voce altissimo.

Alla fine dell’intervento, una donna è caduta a terra come per uno svenimento. Nessuno è intervenuto, se non per aiutarla nell'atto di rialzarsi da sé, e ai giornalisti di “Chi l’ha visto?” è stato spiegato che la donna avesse ritrovato “la pace dei sensi”, una sorta di dimensione mistica.

Attualmente la procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo di indagine con l’ipotesi di abuso della credulità popolare.

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