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"Più vicino a Meloni che a Conte". Il regista Virzì fa calare il gelo a Formigli

Il regista livornese sorprende il conduttore di Piazzapulita dichiarando esplicitamente la propria posizione riguardo alla politica estera tenuta dal governo italiano: "La premier è molto netta sull'Ucraina"

"Mi sento più vicino a Meloni che a Conte". Virzì sorprende Formigli

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"Mi sento più vicino a Meloni che a Conte". Virzì sorprende Formigli

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Gelo dentro lo studio di Piazzapulita. Ieri sera Corrado Formigli ha ospitato nel proprio programma di approfondimento di La7 Paolo Virzì, chiamato a promuovere il suo film appena uscito, "Un altro ferragosto", film sequel di "Ferie d'agosto" del 1996. Il regista livornese non ha mai nascosto le proprie simpatie ideologiche e politiche ed è considerato una sorta di riferimento e di "oracolo" per una fetta della sinistra intellettuale. Ecco perché la sua frase pronunciata in diretta televisiva può essere destinata a far discutere a lungo. Del resto è stato proprio lui a mettere in guardia sia il conduttore tv fiorentino sia il pubblico a casa con il suo: "Ti sorprenderò e scandalizzerò". Ma che cosa ha detto precisamente Virzì?

In un passaggio dell'intervista, lo sceneggiatore e produttore cinematografico toscano ha fatto una digressione sull'attualità politica e in particolare sui temi internazionali. In un periodo storico in cui alcuni capi europei di stato e di governo parlano espressamente addirittura di "escalation" e di "ingresso militare in Ucraina" - come sta dimostrando il Consiglio Ue in corso a Bruxelles - Virzì intende fortemente precisare da che parte sta riguardo a come il nostro Paese dovrebbe gestire il dossier della guerra in Ucraina: "Quello che è evidente è che sui temi geopolitici, sulla politica estera, io mi sento più vicino...", dichiara creando una certa suspense, "e ti sorprenderò e ti scandalizzerò... Mi sento più vicino a Giorgia Meloni, quando è molto netta sull'Ucraina per esempio, che a Giuseppe Conte... E questa che ti ho appena detto è una cosa scandalosa". Formigli appare visibilmente deluso: "Potresti dire Calenda, così ti sentiresti nel campo del centrosinistra". Ma invece, "per esagerare", Virzì conferma il nome del presidente del Consiglio.

Non certo un estimatore del governo guidato dalla Meloni, Paolo Virzì ha comunque avuto l'onestà intellettuale di riconoscere il grande lavoro svolto dal capo del governo italiano in materia di politica estera. E, perlomeno sul dialogo europeo e in materia di alleanze internazionali, il regista si colloca in maniera più attigua alla leader di Fratelli d'Italia piuttosto che al capo politico del Movimento 5 Stelle. A pesare enormemente in questo suo chiaro giudizione sono sicuramente le ambiguità palesate dall'ex presidente del Consiglio sul conflitto in Ucraina, ma anche tra Israele e Palestina, non avendo mai preso una posizione netta a riguardo.

Lo dimostra anche il suo recente discorso alla Camera dei Deputati, dove Conte è arrivato persino ad accusare la stessa Meloni di essere la responsabile di una possibile "terza guerra mondiale".

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