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Oliviero Toscani: un uomo chiamato insulto

Donne, fedeli, veneti, siciliani e (soprattutto) esponenti ed elettrori del centrodestra: tantissimi sono finiti nel mirino delle offese del fotografo 81enne

Oliviero Toscani: un uomo chiamato insulto

Ma Oliviero Toscani non sa fare altro che insultare pesantemente tutti quelli che non la pensano come lui? Stando evidentemente agli ultimi anni, la risposta è indirizzata senza alcun dubbio verso il "sì". Ormai si fa infatti estremamente fatica a tenere il conto delle numerose durissime offese che il fotografo - una volta che non è stato più in auge con le provocazioni delle sue istantanee per le campagne pubblicitarie - ha rivolto a politici, giornalisti, commentatori e cittadini in generale. Ecco una rassegna (incompleta) di tutte le sue ingiurie.

L'inizio della sua intera deriva offensiva iniziò nel 2013, con un attacco frontale contro le donne, le quale "devono essere più sobrie, dare importanza all'essere più che al sembrare, solo così si possono evitare altri casi di femminicidio. Non si devono truccare, mettersi il rossetto, devono volersi bene per quello che sono". Tre anni dopo, stuzzicato al telefono dalla Zanzara di Cruciani e Parenzo, definì tutti i veneti come "un popolo di ubriaconi ed alcolizzati atavici, i nonni, i padri, le madri". Una signora di Padova, sentita offesa dalle sue parole, lo citò in giudizio; tuttavia un giudice lo assolse con queste motivazioni "non essendo individuabili in termini di affidabile certezza riferimenti inequivoci a circostanze e fatti di notoria conoscenza attribuibili ad un determinato individuo". A proposito proprio di Padova, Toscani non fu da meno con l'allora sindaco Massimo Bitonci. "Ma voi dite che il nuovo sindaco di Padova appartiene alla mia razza? No, mi vergognerei... Quelli sono subumani". E ancora: "Non ce l'ho con i cittadini padovani, ce l’ho con i subumani che hanno votato Bitonci... Non si può votare uno che dice quelle cose là". E Gasparri? "Un ritardato mentale".

I pazzeschi insulti contro i fedeli di Padre Pio

Nel 2016 la salma di Padre Pio viene trasportata a Roma per il Giubileo della Misericordia, su ordine di Papa Francesco. Enormi folle accorrono da ogni parte del globo per venerare i resti mortali del santo frate di Pietrelcina. In quella circostanza Toscani pensò bene di bollare Padre Pio come un "uomo marketing della religione", i cui resti mortali sono "una mummia che fa esteticamente schifo". Non pago, rincarò la dose tracciando un paragone tra i fedeli di San Pio e i seguaci del nazismo: "È uguale, preciso, identico", spiegò. Due anni prima, sulla Chiesa in generale, per lui era "un club sadomaso". E poi su Giovanni Paolo II: "Fanno santo Wojtyla che era contro il preservativo in Africa, un assassino". Sui giovani italiani: "Sono dei cagasotto, delle seghe. Cosa possiamo fare per i giovani? Ma cazzo, io sto aspettando che i giovani facciano qualcosa per me!", seguito da una bestemmia contro la Madonna.

Poi, si arriva al 2018 con i primi di una lunghissima serie insulti agli esponenti di centrodestra. Sempre alla Zanzara, Toscani bersagliò in un colpo solo sia Meloni sia Salvini. Sull'attuale presidente del Consiglio disse esplicitamente: "Giorgia Meloni? Poveretta, lei è una ritardata. È brutta e volgare, mi dà fastidio la sua estetica. È proprio fastidiosa e quindi tutto ne risente, anche l'estetica". Sull'allora ministro dell'Interno fu altrettanto netto: "Non credo nella sua politica, credo sia un imbecille e lo dico ad alta voce. Salvini è un imbecille totale. E non vorrei insultare gli imbecilli". In merito agli insulti razzisti rivolti a Mario Balotelli dagli ultrà del Verona, Toscani tornerà ad attaccare il leader della Lega: "Salvini è stato eletto dalla maggioranza dei coglioni di gente che non ha più una sensibilità umana. Il suo rappresentante si esprime in un modo disumano. L'Italia si è volgarizzata, ma questa gente qui cosa vuole, i campi di concentramento?".

Subito dopo la foto del febbraio 2020 delle Sardine con Luciano Benetton - che suscitò molteplici polemiche in quanto famiglia era tra i principali azionisti di Autostrade - il fotografo commentò così la tragedia del Morandi: "A chi volete che interessi se casca un ponte?". Immediata fu l'inevitabile reazione sdegnata dei familiari delle vittime. Si arriva al post elezioni Regionali in Toscana e Oliviero Toscani è in brodo di giuggiole per la sconfitta della candidata leghista Susanna Ceccardi: "Era una barbara, dalla Toscana è venuto un segnale fantastico. La Toscana è un posto civile e dove c'è civiltà la Lega non va, mentre dove c'è barbarie funziona". Ma poi ecco un ulteriore "memorabile" insulto a tutto il genere femminile: "Il cervello delle donne è inversamente proporzionale alla lunghezza dei loro tacchi. Tu guardi tacchi, più alti sono e più bassa è la quantità del cervello. È la misura perfetta". Per poi aggiungere: "La donna più è rifatta, più è cogliona".

Anno nuovo, insulti beceri nuovi. I siciliani di oggi "non hanno alcun merito per la bellezza che abbonda in Sicilia. Si ritrovano in mezzo a un tesoro inestimabile che davvero non meritano". Anzi: "La Sicilia è la più grossa discarica di intelligenze che esista al mondo". Poi, l'attacco agli elettori di Fratelli d'Italia: "Come definisco chi vota per la Meloni? Poco istruiti e ignoranti". Dopo le elezioni politiche del settembre 2022, il "fiume in piena" Toscani esonda completamente contro tutti i sostenitori del centrodestra. "Gli italiani che hanno votato sono dei deficienti"; "Io penso che in Italia ci siano tanti coglioni. Ci sono quelli che non capiscono tanto...". E guai a ricordargli che la democrazia, piaccia o meno, funziona così. "Hanno scelto anche Mussolini ai tempi. È chiaro che si sceglie, ma scelgono delle cagate", ha incalzato Toscani.

Nuovo vergognoso capitolo contro la Meloni

Nuovamente sgradevoli i suoi commenti estetici intrisi di disprezzo nei confronti della Meloni. "Non sapevo se era Wanna Marchi o lei. Non trovate che ha lo stesso stile? Urla, strabuzza gli occhi, le unghie rosse, è abbastanza volgare. Non ha uno stile". E poi ancora: "Mi dà fastidio come parla, strabuzzando gli occhi, come posseduta. È tutta sbagliata, la regina di coattonia". Berlusconi? "Ha rovinato l'Italia, bruciato la decenza che bene o male noi avevamo. Lui è stato la vera rovina dell'Italia, peggio di Mussolini". Ma le ingiurie non terminano certamente là: "Lo lasciano esporsi in quella maniera impresentabile. Quei capelli, la faccia, i denti, le liste: è un mostro impresentabile, mi imbarazzo per lui, poveretto".

Si arriva infine al 2023. Dopo Nicola Porro, definito un "imbecille con i polsini slacciati", ritornano altri insulti contro il governo presieduto da Giorgia Meloni. "È un governo di ritardati mentali, compresa la Meloni che proponeva il blocco navale". Sul presidente del Senato: "Povero La Russa, la gente di destra è deficiente. Quando hai poco cervello sei di destra: è naturale! Sono deficitari di cultura vera. È fascista? Poverino, penso però che sia più fascista la Roccella di lui". E ancora: "Bisogna ridere quando parla. Non dovrebbe essere là, ma a fare il fascista nelle fiere di paese". Sulla Roccella, poi, "è l'esempio più infimo di fascismo moderno". Dopo tutti questi insulti il fotografo milanese non si è mai scusato, anzi: si è sempre detto orgogliosissimo delle sue affermazioni. Ormai l'81enne polemista non si rende minimamente conto delle enormità da lui pronunciate con imbarazzante disinvoltura.

Il suo modo di giudicare le persone che lo circondano è lo stesso con cui per anni ha utilizzato la macchina fotografica: peccato che dallo shockvertising delle sue opere artistiche al bullismo dei suoi vergognosi insulti, il passo è stato piuttosto breve.

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