Cronaca locale

"Il diamante da 3,5 milioni di euro è uno zircone". La denuncia di Violetta Capriotti

Il diamante è stato sostituito con uno zircone. La scoperta fatta da Cartier. La proprietaria dell'anello, figlia del patron di Esselunga, e la Maison francese hanno denunciato il fatto

"Il diamante da 3,5 milioni di euro è uno zircone". La denuncia di Violetta Capriotti
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Questo "giallo" inizia con una telefonata: "Il suo anello non vale più 3,5 milioni, il diamante è stato sostituito con uno zircone". A riceverla è Violetta Capriotti, figlia dello scomparso Patron di Esselunga, nonché proprietaria del gioiello: uno scintillante anello di platino, prodotto da Cartier, su cui era montato un diamante da ben 13,4 carati. Valore di mercato: 3,5 milioni di euro. Ma ora, il prezioso diamante è stato sostituito con uno zircone che vale a malapena una manciata di "spiccioli". Chi, come e quando ha fatto la sostituzione? Sul caso la Procura di Milano ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato per truffa contro ignoti.

Il "giallo" del diamante sostituito

Stando a quanto raccontano Giusy Fasano e Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera, l'incipit di questa storia risale a Natale del 2021. La signora Capriotti organizza una cena nel suo lussuosissimo appartamento di Milano. "Vorrei cambiare la montatura di quell'anello che mi aveva regalato papà", confida a un'amica che è tra i responsabili di Cartier Italia. "Lo facciamo dopo le feste", risponde lei. E così, il 3 gennaio, due inviati della Maison francese si recano a casa della donna per recuperare il prezioso. Verificano il numero di matricola del gioiello e lo affidano a un corriere specilizzato. Questi, a sua volta, lo consegna al negozio di via Montenapoleone. Qui il diamante viene preso in carico dal responsabile del caveau e poi esaminato dall'analista di laboratorio. Quindi, l'amara scoperta: il diamante è stato "sostituito" con uno zircone.

Il doppio esposto

Appresa la notizia, Violetta Capriotti va su tutte le furie: quando è stata fatta la sostituzione? Comincia un infelice botta e risposta, a colpi di lettere e avvocati, tra la Maison di lusso e la proprietaria dell'anello. Entrambi denunciano il fatto, con due esposti separati, in Procura. Cartier ipotizza che "lo scambio" sia avvenuto nel contesto familiare-sociale della donna; Capriotti punta il dito contro la casa di produzione francese. Fatto sta che in questa storia qualcuno ha truffato: chi?. "Non è facile venire a capo del rebus", scrivono i giornalisti del Corriere. I dirigenti di Cartier hanno fatto tutte le verifiche del caso scoprendo che, già nel 2014, Violetta lo aveva portato in laboratorio per allargarlo ma dopo il preventivo aveva desistito. Eppure, la montatura è stata realmente modificata nella larghezza: da 52 centimetri a 54 e mezzo. Che lo abbia fatto qualcun altro? La signora Capriotti esclude di averlo mai affidato a chicchesia sostenendo di aver sempre custodito il prezioso con estrema cura.

Un "giallo nel giallo" e un rompicapo non da poco per il procuratore aggiunto Eugenio Fusco e il pm Laura Ripamonti che indagano per truffa contro ignoti.

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