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“Impugnato il provvedimento”. Balocco al contrattacco sul pandoro con il brand Ferragni

L'azienda Balocco ha comunicato di aver impugnato il provvedimento che la sanziona di 420mila euro per il caso dei pandori brandizzati da Chiara Ferragni

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Nuovo capitolo si apre nel caso del pandoro "Pink Christmas", che vede indagate l'ad di Balocco e Chiara Ferragni per truffa aggravata da minorata difesa. La società dolciaria con sede a Cuneo ha deciso di avanzare ricorso contro il provvedimento dell'AgCm, che ha sanzionato Balocco con un'ammenda da 420mila euro, a fronte dell'oltre milione di euro di sanzione comminata alle due società dell'influencer. A distanza di quasi due mesi dalla notizia della multa, Balocco ha comunicato di aver "in data odierna ha impugnato il provvedimento reso dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in relazione all'iniziativa Pandoro Pink Christmas, in quanto ritenuto ingiusto".

La società, si legge ancora nel comunicato, "è determinata a dimostrare anche dinanzi al Tar del Lazio di avere operato correttamente e confida nel fatto che il provvedimento verrà annullato". Nel suo provvedimento, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha riportato alcuni stralci di conversazioni che le parti hanno scambiato ed emerge la volontà di Balocco di non inserire mai nelle comunicazioni all'esterno un legame tra la beneficenza e la vendita dei pandori. Legame che, in effetti, non esisteva, considerando che il versamento all'ospedale a titolo benefico era stato effettuato a maggio, 6 mesi prima rispetto all'inizio dell'operazione commerciale.

Tuttavia, come sottolinea anche AgCm, l'ultima parola in merito alla comunicazione esterna era affidata alla parte che faceva capo a Chiara Ferragni perché Fenice, società che fa capo all'influencer, "in forza delle previsioni del contratto con Balocco, ha potuto decidere il testo da essa proposto, così come in generale la linea editoriale e di comunicazione". Balocco non si è opposta e nel comunicato diramato il 1 novembre 2023 veniva esplicitato il legame tra beneficenza e vendita dei pandori. Ma in una mail interna, un addetto della società dolciaria, proprio in riferimento alla spregiudicatezza della comunicazione del gruppo Ferragni, scriveva: "Per me ok ma massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite […] Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono […]".

Ora dovrà essere il Tar del Lazio a pronunciarsi e a stabilire se Balocco possa aver operato correttamente.

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