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Battisti, La Russa:"Pugnalata alle spalle da Lula"

Il ministro della Difesa, dopo le parole dure usate dal titolare della Farnesina: "Qui c’è il fatto che Battisti è un comunista e Lula è un comunista che, prima di andare via, ha voluto fare un regalo ai radical chic francesi e all’ultrasinistra brasiliana. Avevo avuto altre garanzie"

Battisti, La Russa:"Pugnalata alle spalle da Lula"

Milano - Scontro a tutto campo con il governo brasiliano. La mancata estradizione dell’ex Pac (Proletari armati per il comunismo) Cesare Battisti, per le modalità con cui è avvenuta, è stata "una pugnalata alle spalle" da parte del presidente brasiliano Lula. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo alla trasmissione di Telelombardia Iceberg, ha detto che la scelta di Lula è stata "un regalo ai radical chic francesi e all’ultra sinistra brasiliana".

Da lui nessuna pietà "Battisti non ha mai avuto una parola di pietà per le vittime - ha osservato La Russa - è diventato il beniamino dei radical chic francesi e ha attirato la simpatia dell’ultra sinistra brasiliana". Quello di Lula, "più che un affronto all’Italia - ha proseguito il ministro -, mi è sembrato un cadeau che ha voluto fare, mentre se ne stava andando, ai radical chic francesi e all’ultrasinistra brasiliana che lo ha sostenuto nella sua carriera. Qui c’è il fatto che Battisti è un comunista e Lula è un comunista che, prima di andare via, ha voluto fare un regalo ai radical chic francesi e all’ultrasinistra brasiliana. È stato un colpo alla nuca, una pugnalata alle spalle" ha detto il ministro il quale ha rivelato di aver avuto in passato un pranzo con il ministro della Difesa brasiliano in cui questi gli aveva parlato "informalmente di una previsione positiva" per l’estradizione di Battisti. "Mi aveva detto, non dico garantito - ha concluso La Russa - che ci sarebbe stata una soluzione favorevole".

Le garanzie del ministro La Russa, tornando a parlare del pranzo avuto nei mesi scorsi con il suo omologo brasiliano, ha detto che questi "non aveva manifestato dubbi sul rispetto del trattato di estradizione italo-brasiliano" nella vicenda dell’ex terrorista dei Pac e, allo stesso modo, aveva parlato della "sentenza della Suprema corte che era già intervenuta", dando "per certa l’estradizione".

La Russa ha spiegato che il ministro parlava "a livello personale e come previsione ma, comunque, non aveva manifestato dubbi sul rispetto del trattato di estradizione".

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