Cronache

Il braccialetto della scienza e la conferenza che non c’è

Il braccialetto della scienza e la conferenza che non c’è

Variegato e vasto com'è, il Festival della Scienza propone come sempre cose molto valide, cose un po' meno valide e, anche quest'anno, eventi «fuffa» che non decollano. Rapidi come un corto Pixar (ad essi è dedicato un laboratorio molto curioso al Museo Luzzati al Porto Antico «PixilationLab») e veloci come il Millennium Falcon di Star Wars (alla scienza della fantascienza cinematografica è dedicata un'altra mostra interattiva molto visitata a Palazzo Ducale, «FantaScienza»), ecco una rapida carrellata a riguardo del sentore comune del «turista medio del Festival».
Se ai bambini il nuovo pass del Festival risulta simpatico, il braccialetto che deve essere tenuto per tutta la settimana e sempre esibito al polso è bocciato senza appello dai meno giovani. «Ridicolo che non si possa togliere... neanche fosse la fede nuziale! - spiega una professoressa accompagnatrice - Ci hanno detto che possiamo fare richiesta per avere i pass tradizionali, ma in tal caso ogni giorno dobbiamo ricordarci di mettere al collo quello giusto, altrimenti non ci fanno entrare... Hanno paura che il biglietto del Festival sia ceduto? Se uno vuole può farlo comunque e questo sistema è ridicolo per persone adulte...».
Sempre a proposito dei pass, altre lamentele sono giunte nei primi giorni di Festival da molti che, a causa dei ritardi cronici nella distribuzione degli abbonamenti, hanno perso le prime conferenze. «Non solo non abbiamo la mappa degli eventi del Festival, ma la biglietteria apre alle 10. Come possiamo essere ad una conferenza dall'altra parte della città alla stessa ora?», è la voce di un altro insegnante di un Liceo cittadino che segnala, oltretutto, alcune conferenze «fuffa»: «Abbiamo fatto una coda di quasi mezz'ora per trovare i posti a sedere, quindi abbiamo aspettato il classico quarto d'ora accademico nonostante il Salone del Minor Consiglio fosse già pieno e alla fine... sapete quanto è durata la conferenza, domande del pubblico comprese? 30 minuti esatti! È una truffa!». La conferenza in questione è quella sul «Cervello chimico» di T. Hokfelt dello scorso lunedì. Ma gli habitué di Palazzo Ducale non hanno trovato solo questa amara sorpresa. Martedì 27 la conferenza delle 18.30 nel Salone del Maggior Consiglio («Ecologia, evoluzione e il futuro della vita» di N. Eldredge, una delle più attese della giornata) è stata annullata 10 minuti prima del suo inizio. Il sottoscritto era presente quando l'episodio è accaduto e la narrazione è tanto istruttiva quanto disarmante: scendono dalle scale del Piano Nobile di Palazzo Ducale due giovani animatori del Festival, baldanzosi e ridenti attaccano con un po' di scotch un posticcio cartello scritto a mano. Recita: «La conferenza delle 18.30 è annullata». Alla richiesta di spiegazioni, la risposta: «Boh, non ne sappiamo niente. Sappiamo solo che ce ne andiamo a casa prima e con questo freddo siamo ben contenti!». E se ne vanno via di corsa lasciando i visitatori del Festival così, come dinanzi la sparizione di un Maestro Yedi al cospetto di un furibondo Darth Fener. Effetti speciali del Festival.
Effetti che forse si sarebbero voluti vedere alla Mostra «Questo caldo, caldo, caldo mondo» sempre a Palazzo Ducale, (ri-edizione di una mostra presente lo scorso anno alla Commenda di Pré a cura dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ma che invece hanno lasciato a bocca asciutta molti bambini. Se la fontana di Piazza De Ferrari trasformata in geyser ha iniziato a fumare, le lampadine che dovrebbero accendersi grazie ad una mini-turbina a vapore non vogliono saperne di accendersi. E ai bambini che domandano all'animatore del Festival che li accompagna di spiegare cosa siano i simboli sulla mappa del mondo dove compaiono terremoti e vulcani non viene data loro nemmeno la soddisfazione di una bella risposta: «Sono cerchietti che non importano... forse degli errori...». Se poi un adulto azzarda la domanda: «Perché in Italia sono realizzati pochi impianti geotermici di riscaldamento con pompe di calore?» L'unica risposta è uno scrollone di spalle. Insomma, si sa: la Geologia non è mica roba facile, vallo a dire ai terremotati dell'Abruzzo. Meglio darsi a un bel viaggio ai confini dell'Universo. Almeno lì quel che non si sa è lavoro della fantasia e le figuracce sono tutte confinate in un bel buco nero. Sempre che non si tratti tutto di una illusione dei sensi. Ma allora per quelle c'è il bellissimo laboratorio «Mindstake» ai Magazzini dell'Abbondanza.

Testato e questa volta applaudito anche dai più polemici.

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