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Caso Tremonti, ad Arcore vertice chiarificatore Bossi: "Il governo è solido, siamo una famiglia"

Torna il sereno nel Pdl: vertice ad Arcore mediato da Bossi. Rinnovata la fiducia a Tremonti. Il Senatùr assicura: "Finché sono vivo non c'è alcun pericolo, nel Pdl i soliti pasticcioni...". E Scajola denuncia: "Si drammatizzano cose non da drammatizzare"

Caso Tremonti, ad Arcore vertice chiarificatore 
Bossi: "Il governo è solido, siamo una famiglia"

Roma - Alla fine il chiarimento è arrivato. Prima un faccia a faccia, poi l’incontro a quattro, con Umberto Bossi, presente il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. Tre ore ieri nella villa San Martino di Arcore sono bastate tra Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti per tentare di uscire dall’impasse attuale sulla politica economica del governo dopo le roventi polemiche dei giorni scorsi. Il premier, raccontano, ha rinnovato la fiducia al titolare di via XX settembre purchè le sue proposte siano sempre aperte al confronto con i colleghi di governo (sia di An che di Fi). Allo stato, l’idea di tagliare l’Irap lanciata dal Cavaliere sembra essere rimasta in sospeso, ma si continuerà a discuterne a livello collegiale.

Pace fatta Pace fatta, dunque, per alcuni, ma per altri si tratterebbe di una sorta di tregua in vista della finanziaria, prossima delicata prova per la tenuta della coalizione. In ogni caso, fanno notare ambienti della maggioranza, è stata trovata un’intesa per proseguire insieme il cammino, nel solco indicato dal programma presentato agli elettori. Il premier e il ministro dell’Economia, raccontano, si sono sentiti al telefono più volte prima di oggi, anche dopo il rientro dalla Russia del Cavaliere per approfondire tutte le questioni sul tavolo poi sviscerate nell’incontro di stamane.

Bossi: "Siamo la stessa famiglia" "Siamo nella stessa famiglia". Così il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, ha parlato dei rapporti tra il titolare dell’Economia e il resto della maggioranza lasciando villa San Martino dopo il vertice chiarificatore tra il numero uno di via XX Settembre e il premier. "E' inutile dare spazio a chi fa casino e basta - ha detto il leader del Carroccio - è andato tutto bene". A chi gli chiedeva se il governo fosse solido, il Senatùr ha risposto prontamente: "E' solido, solido". Nessun problema, dunque, per il ministro dell'Economia. "Finché sono vivo io - ha assicurato il segretario federale della Lega Nord - non ci saranno problemi con Tremonti".

"Sono i soliti pasticcioni del Pdl". E' questa la situazione che si è creata in questi giorni che Bossi ha descritto. E spiega: "Nei partiti ci sono persone invidiose. C'é gente che vuole spendere perché pensa che solo così viene eletta invece la gente ti elegge solo se ha stima di te". Ma "ora non si può spendere perché altrimenti l'Europa ci uccide", ha aggiunto, dando così implicitamente ragione aTremonti criticato nella maggioranza perché non finanzierebbe le richieste dei vari ministeri. "Adesso - ha però ribadito Bossi - abbiamo trovato la soluzione". 

Scajola: "Governo unito" "Il governo è profondamente unito, non credete a chi mira a destabilizzare", ha assicurato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, denunciando "la visione della realtà deformata" che si ha nel leggere i giornali: "Mi pare che si stiano drammatizzando cose che non sono da drammatizzare". A chi gli chiedeva se all’interno dell’esecutivo ci sia diversità di vedute, Scajola ha risposto che "il presidente del Consiglio, eletto dal popolo con assoluta maggioranza, ha inserito nel programma la riduzione graduale delle tasse sui cittadini e sulle imprese entro la legislatura". "Non mi pare che sia nulla di nuovo da quello che è stato detto - ha spiegato il ministro - gradualmente, secondo le risorse disponibili, si provvederà in questo senso. Il governo ha una maggioranza solida, è coeso, ha affrontato fino ad oggi la crisi economica con unità di intenti tenendo ben saldi i conti di bilancio.

C’è necessità di agganciare la ripresa nel modo migliore, discutendo anche, com’è logico che sia tra di noi, ma in assoluta serenità, senza nessuna drammatizzazione".

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