Ciclismo

30 giorni al Giro d’Italia: Pogacar doppietta possibile, Ganna e Milan ci sono

Alla grande partenza del Giro numero 107 mancano 30 giorni e il favorito d'obbligo sta lavorando in altura per puntare alla fascinosa doppietta Giro-Tour. Gli azzurri potranno comunque dire la loro

30 giorni al Giro d’Italia: Pogacar doppietta possibile, Ganna e Milan ci sono
Tabella dei contenuti

Alla grande partenza del Giro d’Italia numero 107 mancano trenta giorni esatti ma per gli appassionati delle due ruote l’avvicinamento è partito da un pezzo. Gli occhi dei tifosi sono puntati sul campione più atteso, Tadej Pogacar, l’unico ad avere il coraggio di puntare all’accoppiata più affascinante, quella Giro-Tour. Nessuno ci riesce dall’impresa mitica del Pirata Pantani nel 1998 ma lo sloveno ci sta mettendo tutto l’impegno del caso, a partire dalla preparazione in altura sulla Sierra Nevada, dove è arrivato dopo aver dominato la Vuelta Catalunya in lungo e in largo. Vediamo come sta il favorito d’obbligo e come si stanno preparando gli altri protagonisti che potrebbero fare la gioia dei maniaci delle due ruote a partire dal 4 maggio.

Indurain: “Doppietta? Tadej la può fare”

Gli strateghi della Uae Team Emirates non hanno lasciato niente al caso nella programmazione di quella che, nelle loro intenzioni, dovrebbe essere la stagione della riscossa. Nel ciclismo moderno sono i dettagli a fare la differenza e, almeno a giudicare dalla forma straripante mostrata da Pogacar sulle strade della Catalogna, il buongiorno è davvero incoraggiante. Un dominio del genere a Barcellona non si era mai visto; ciclisti non banali come Landa e Bernal sono rimasti a distacchi importanti con Pogacar che si è aggiudicato tutte le classifiche. Il programma del leader della Uae è chiaro: lavoro in quota e tanta fatica prima di tornare in sella il 21 aprile, per regolare i conti con la Dea Bendata alla Liegi-Bastogne-Liegi. L’anno scorso era caduto rompendosi la mano e complicando maledettamente la preparazione al Tour, poi perso male nei confronti di Vingegaard.

Pogacar Vuelta Catalunya 2024

Un calendario stranamente vuoto per lo sloveno, che prima d’ora non si era mai così risparmiato ad inizio stagione, scelta obbligata per chi osi puntare ad entrare nel ristretto novero dei grandissimi in grado di vincere Giro e Tour lo stesso anno. Lo sloveno, per ora, non ha sbagliato niente: la fuga devastante messa alla Strade Bianche, una volata convincente alla Milano-Sanremo e poi il dominio in Catalogna, un bottino niente male considerato che ha corso per solo dieci giorni. Da qui a dire che la doppietta è cosa fatta ce ne corre ma, almeno a sentire chi di imprese del genere ne sa qualcosa, potrebbe anche starci. Miguel Indurain, che ci riuscì per due volte di fila, ne è certo ma dipenderà molto dal lavoro fatto in altura e da come arriveranno i compagni di squadra prima di quello che sarà sicuramente un tour de force non indifferente.

I rivali? Thomas su tutti

I programmi dei rivali annunciati per vestire la maglia rosa a Roma il 26 maggio sono ancora in dubbio ma gli esperti sembrano puntare forte sull’alfiere della Ineos Grenadiers Geraint Thomas, secondo l’anno scorso e trionfatore al Tour nel 2018. Il gallese è anche lui al lavoro sulla Sierra Nevada ma anche l’australiano della Decathlon Ag2R Ben O’Connor potrebbe rivelarsi un avversario piuttosto complicato. La Bora-Hansgrohe spera che il colombiano Daniel Martinez riesca ad essere competitivo, mentre la EF-EasyPost potrebbe puntare sul promettente statunitense Carthy, che in montagna se la cava egregiamente. Dover puntare su Giro e Tour è un problema difficile da risolvere anche per una squadra forte come la Uae ma le indicazioni sembrano indicare una divisione dei ruoli tra gli aiutanti di Tadej.

Majka Tirreno Adriatico 2024

Il direttore sportivo José Antonio Fernandez si tiene le carte strette al petto ma sembra abbastanza prevedibile che la squadra schierata per il Tour sarà quella più forte, con Almeyda, Adam Yates ed Ayuso pronti a dare una mano sui Pirenei a Pogacar per rintuzzare gli attacchi di Roglic e Vingegaard. Meno chiaro, invece, chi saranno i domestiques del campione sloveno nella corsa rosa. Se la presenza di Rafal Majka, uno che in montagna se la cava egregiamente e del promettente austriaco Grossschartner è quasi certa, il resto della squadra si capirà nelle prossime gare. Le occasioni per valutare non mancheranno, dal Giro d’Abruzzo che partirà martedì 9 al Giro delle Alpi fino al Romandia di fine aprile ma sarà importante schierare la formazione giusta. Le prime tappe in Piemonte sembrano adatte alle caratteristiche di Pogacar ma prima di arrivare a Roma le sorprese non mancheranno di sicuro. Ogni errore potrebbe costare molto caro.

Gli italiani? Ganna e Milan

A meno di veri e propri miracoli, anche quest’anno gli appassionati azzurri saranno costretti a tifare per altri nella lotta per la maglia rosa ma le occasioni per i ciclisti tricolori non mancheranno. L’attenzione di tutti sarà puntata sui tre eroi di Tokyo, che useranno il Giro per prepararsi a difendere il titolo olimpico a Parigi. Filippo Ganna non potrà dedicarsi esclusivamente alla caccia alle vittorie di tappa, visto che dovrà dare una mano a Thomas nella generale, ma potrebbe togliersi parecchie soddisfazioni. La situazione di Jonathan Milan, invece, è decisamente più interessanti: la Lidl-Trek punterà su di lui in volata e Simone Consonni potrebbe dargli una grossa mano in più di un’occasione. A 23 anni, il campione friulano gode della fiducia della sua squadra ed ha già dimostrato di essere in ottima forma: le due vittorie alla Tirreno-Adriatico su rivali non semplici come Philipsen e Kristoff sono davvero promettenti.

Milan Tirreno Adriatico 2024

Milan avrà la possibilità di confermarsi domenica prossima alla Parigi-Roubaix, specialmente dal punto di vista tattico ma al Giro avrà parecchie occasioni per brillare. Confermare la vittoria della maglia ciclamino non sarà semplice ma potrebbe giocarsela in almeno cinque volate. Dovrà vedersela con rivali non semplici, dagli australiani Caleb Ewan a Welsfod fino ad un altro sprinter azzurro, quell’Alberto Dainese che avrebbe una gran voglia di confermare quanto fatto vedere al Giro dell’anno scorso. Entusiasmarsi solo per le imprese delle ruote veloci non è il massimo ma, almeno fino a quando uno dei nostri giovani leoni non avrà una squadra top che crede in lui difficile aspettarsi di più. Per brillare a maggio bisognerà lavorare bene oggi e speriamo che gli azzurri facciano bene.

Un Giro importante farebbe un gran bene sia a loro che all’intero movimento delle due ruote tricolori.

Commenti