Cronaca locale

Cinque giorni e cinque notti lassù sui monti

Rifugi, sentieri e bivacchi, tra San Lorenzo e Ferragosto le migliori vie a piedi lungo le Prealpi lombarde

Cinque giorni e cinque notti lassù sui monti

In cinque giorni si concentrano stelle cadenti da vedere naso all'insù e barbecue da preparare con mano sapiente. Per entrambe le occasioni, la notte di San Lorenzo oggi e poi Ferragosto, serve un locus amoenus, panoramico e possibilmente non troppo scontato. Ecco alcuni consigli per raggiungere radure, rifugi o altipiani per creare il campo base delle vostre emozioni, siano esse notturne per ammirare lo sciame di Perseidi, o diurne per un pic nic di mezza estate. E se non siete cuochi provetti, ogni passeggiata conduce ad un rifugio!
Muovendo i primi passi sul lago di Como, una delle cartoline più belle e non ancora super inflazionate è quello che offre il panorama dal rifugio Martina a quota 1.231 (telefono 031-964695, si pranza ma non si pernotta), cui si giunge con un'escursione davvero lampo, di 10 minuti, parcheggiata l'auto ai piedi del Monte san Primo (Erba, Ghisallo e poi indicazioni campi da sci).
Se invece siete più allenati, scegliete una grande classica: la Brunate-Bellagio. Da Como salite a Brunate, anche con la funicolare (031-303608, www.funicolarecomo.it, dalle 6 alle 24), per cominciare una traversata (33 chilometri, 2.130 metri il dislivello salita, 2.624 in discesa, 11 ore circa, possibile pernottamento ai Rifugio Riella al Palanzone, telefono 031-378600, o Capanna Mara all'Alpe del Viceré, 031-627151) che vi permette di ammirare a sud le colline della Brianza, a nord le cime del lago, senza perdere in lontananza, nelle giornate più limpide, Monterosa e cime del Vallese. In val Chiavenna, scegliete, invece, la passeggiata che da Borgonuovo di Piuro conduce attraverso gli schizzi e gli spruzzi della cascata dell'acqua Fraggia fino a Savogno o Dasile (532 m dislivello, gradoni e poi mulattiera, un’ora e mezzo circa) permettendo di scoprire uno spaccato di vita degli alpeggi di questo angolo di Valtellina, fra antichi masi costruiti in pietra ollare.
Altro lago, altro gita: a est del Verbano, ecco la montagna dei varesini. Il parco regionale Campo dei Fiori, un altopiano montuoso, a quota 1.226, offre un antipasto gustoso agli amanti del trekking (da Varese seguire per Sant'Ambrogio e Sacro Monte): dopo le stelle cadenti, nelle notti di luna piena potreste provare il brivido di un'escursione notturna, accompagnati dalle guardie ecologiche del parco (0332.435397, www.parcocampodeifiori.it). Se invece volete un poster delle Orobie, un indirizzo abbordabile per pic-nic e avvistamenti di stelle è la Val Paghera, nel gruppo dell'Adamello, all'altezza di Vezza D'Oglio (il sentiero parte dal Rifugio delle Cascate a 5 km dal centro abitato), da cui raggiungere, in poco più di un'ora, il Lago d'Aviolo e il suo rifugio, 0364-76.

110: a metà del cammino si incontra anche la finestra della galleria dell'impianto idroelettrico di Edolo perché il lago, come gli altri della zona, ha una storia di intenso sfruttamento idroelettrico. Il panorama abbraccia molte cime oltre i tremila metri senza che il sentiero vi fiacchi così tanto il passo da non poterne godere.

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