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Banche, tassa sugli extraprofitti: ecco il parere della Fabi

La Federazione autonoma bancari italiani si è espressa su uno degli ultimi provvedimenti del governo. Il segretario generale: "Non mi sembra un provvedimento antiliberale"

Banche, tassa sugli extraprofitti: ecco il parere della Fabi

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Nel decreto Omnibus di recente approvazione ha trovato spazio anche la tassa sugli extraprofitti delle banche, che non ha mancato di far discutere. Si è trattato di un'azione del governo per combattere il caro-mutui, con un prelievo del 40% che verrà applicato sugli extraprofitti ottenuti con l'aumento degli interessi sui finanziamenti.

E se da un lato c'è chi ha duramente criticato il provvedimento, dall'altro è arrivato il via libera di Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), che nella giornata di ieri aveva dichiarato di voler riflettere sulla misura, valutando il suo impatto sul settore bancario e sui singoli gruppi bancari.

"Non è un provvedimento antiliberale"

Come annunciato, stamani Fabi ha espresso il proprio parere sul provvedimento del governo, e non è arrivata alcuna bocciatura. "La tassazione sugli extraprofitti delle banche non mi sembra un provvedimento antiliberale per un semplice motivo: gli extraprofitti sono stati ottenuti innalzando i tassi sui prestiti, a seguito degli interventi della Bce e lasciando invariati gli interessi sui depositi prossimi allo zero", ha dichiarato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Federazione autonoma bancari italiani, come riportato dalle agenzie di stampa. "Non penso che questo escamotage delle banche possa essere definito 'attività d'impresa' che, per sua natura, prevede un rischio che in questa circostanza non è esistito. L'intermediazione classica del settore bancario è saltata da tempo, l'investimento classico del settore bancario, come abbiamo sempre evidenziato, non esiste più e sono altre le forme finanziarie di investimento che generano commissioni e utili per le banche", ha aggiunto.

Il segretario generale della Fabi ha quindi aggiunto che questo nuovo modello di attività bancaria dovrebbe essere esaminato in profondità dalla politica, "non soltanto quando servono entrate economiche, ma quando talvolta viene meno il ruolo sociale che dovrebbe realizzare qualsiasi banca". "Mi auguro che queste somme vengano utilizzate, come preannunciato, per aiutare i più deboli con iniziative concrete e trasparenti", ha concluso.

I pareri dell'opposizione

Intanto in queste ore non sono mancate le prese di posizione degli altri partiti. Carlo Calenda, leader di Azione, si è detto contrario al provvedimento, definendolo un pericoloso precedente. "Le tassazioni sugli extraprofitti sono legittime solo in caso di eventi straordinari, vedi energia-guerra, che falsano in modo determinante il funzionamento del mercato", ha commentato, come riportato dal Sole 24 Ore. "Ci criticano, ci snobbano, ci accusano di demagogia. Poi non riescono ad ammetterlo, ma devono darci ragione.

Attendiamo comunque di leggere il testo", ha invece dichiarato Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle.

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