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È già effetto a catena sui prezzi. Alimentari e trasporti i più colpiti

me una palla di neve che rotola da un pendio, l'effetto del caro carburanti rischia di trasformarsi in una slavina per l'economia italiana con i suoi effetti inflazionistici

È già effetto a catena sui prezzi. Alimentari e trasporti i più colpiti

Come una palla di neve che rotola da un pendio, l'effetto del caro carburanti rischia di trasformarsi in una slavina per l'economia italiana con i suoi effetti inflazionistici. Anche per questo continuano ad arrivare pressioni dal basso affinchè il governo riveda le sua politica sulle accise. I prezzi alla pompa, infatti, sono decollati in seguito alla cancellazione, con la fine di dicembre, dello sconto da 18,3 centesimi al litro. L'intervento, introdotto dal Governo Draghi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e arrivato anche fino a 30,5 centesimi, è costato da marzo circa 1 miliardo al mese. Intanto, nonostante venerdì l'Eni abbia tagliato di un centesimo al litro i prezzi consigliati del gasolio, ieri le tariffe medie nazionali hanno proseguito la loro salita. Secondo alcuni analisti, i prezzi sono alimentati da dinamiche di mercato tra embargo al petrolio russo (dal 5 febbraio, infatti, entrerà in azione quello ai prodotti raffinati di Mosca) e fine della politica zero Covid in Cina, con il Dragone che sta incrementando le importazioni di greggio. Ma secondo altri, come ritengono diversi esponenti di spicco del governo italiano, l'impennata vede agire anche la speculazione.

Il ritorno in toto delle accise rischia di generare effetti a catena: come nota l'associazione Consumerismo No Profit, i costi alla pompa pesano sui prezzi al dettaglio tra un +0,3% e un +0,6 per cento. E carburanti più cari si traducono in maggiori costi di trasporto per l'85% della merce venduta nei nostri negozi, ma anche rincari per le tariffe di numerosi servizi. Tra i settori più colpiti figura quello agroalimentare: secondo la Coldiretti, infatti, sul sistema italiano i costi della logistica pesano per un terzo sul totale dei costi per frutta e verdura. E, sempre per quanto riguarda i prodotti alimentari, si stima siano impattate l'88% delle merci che, per arrivare sugli scaffali, viaggiano su strada. L'Italia sconta poi difetti infrastrutturali: come sottolinea il Centro Studi Divulga, infatti, il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è di 1,12 euro al chilometro contro gli 1,08 euro della Francia e l'1,04 della Germania. Secondo un'indagine della Cna, la Confederazione nazionale degli artigiani, basata su interviste a mille imprese, emerge che il 47,7% degli imprenditori pone tra le principali minacce alla crescita il caro carburanti. Il caro energia porterà il 40% degli intervistati ridurrà gli investimenti e quasi uno su tre prevede una discesa del fatturato.

Capitolo a parte, poi, merita il discorso sulla tassazione dei carburanti che in Italia è tra le più alte d'Europa, come denuncia Assoutenti. Rispetto alla media europea, gli italiani pagano un litro di benzina 24,8 centesimi in più e 24,2 centesimi sul gasolio.

L'Italia è inoltre prima per la tassazione sul diesel, con ben 0,958 euro di tasse per ogni litro.

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