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"600 euro in più per le famiglie": così Bankitalia promuove la manovra

Le modifiche alle aliquote contributive e all’Irpef comporterebbero un incremento del reddito disponibile familiare rispetto alla legislazione vigente dell’1,5% in media nel 2024

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600 euro in più a famiglia. Si tratta della cifra che gli italiani potrebbero incassare grazie alle modifiche alle aliquote contributive e all’Irpef. Infatti il reddito disponibile salirebbe dell’1,5% mediamente nel 2024. Queste sono le valutazioni firmate Bankitalia presentate alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. Ecco tutti i numeri.

Le valutazioni

Il vice capo dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia Andrea Brandolini in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato ha spiegato che le valutazioni in base alle misure espansive in manovra ammonterebbero a 7 miliardi di euro nel 2023, a 34,7 nel 2024, a 20,9 nel 2025 e a 17,8 nel 2026. Le coperture economiche sono stimate a 3,9 miliardi nel 2023, 19,0 nel 2024, 16,3 nel 2025 e 21,6 nel 2026. Brandolini ha poi affermato: “Concorrono alla definizione della manovra complessiva, oltre al disegno di legge di bilancio, anche gli interventi contenuti nel dl Anticipi e nei due schemi di decreto legislativo attuativi della delega sulla riforma fiscale deliberati in via preliminare dal cdm lo scorso 16 ottobre”.

La nuova Irpef

In merito alla nuova formula Irpef Brandolini ha specificato che le variazioni alle aliquote contributive e all’imposta sul reddito delle persone fisiche avrebbero come conseguenza un aumento del reddito disponibile familiare dell’1,5% in media nel 2024 se confrontato con la legislazione vigente. Si tratta di all’incirca 600 euro all’anno e tre famiglie su quattro otterrebbero dei benefici mentre gli altri nuclei non subirebbero modifiche significative di reddito.

Cuneo fiscale e privatizzazioni

In merito al cuneo fiscale Brandolini ha spiegato: “Lo sgravio contributivo, la voce che assorbe più risorse nell’attuale manovra, ha natura transitoria, come nello scorso biennio, con un impatto limitato al prossimo anno. Per evitare di dover ricorrere tra un anno a bruschi aumenti delle aliquote contributive o a nuovi scostamenti di bilancio, sembra opportuno definire nei prossimi mesi l’orientamento per il medio termine”. Inoltre sulle privatizzazioni il vice capo dipartimento Economia e Statistica di Bankitalia ha affermato che si tratta di un obiettivo complesso da raggiungere e ha detto: “Tipicamente abbiamo fatto poche privatizzazioni in Italia rispetto a quello che intendevamo fare.

Quindi questo è ambizioso e vedremo come potranno essere realizzate e quali saranno i beni soggetti a privatizzazione”.

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