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Rottamazione quater, nuova possibilità di mettersi in regola con le tasse non pagate

Il governo vaglia l'ipotesi di riaprire i termini delle prime due rate scadute il 31 ottobre e il 30 novembre, che già avevano ottenuto una proroga fino al 18 dicembre: si parla di fine marzo

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L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni sta pensando di intervenire ancora una volta per modificare i termini previsti per la rottamazione delle cartelle esattoriali, programmando agevolazioni su sanzioni, interessi e aggio alla riscossione. L'ipotesi al vaglio è quella di inserire tali modifiche all'interno del decreto Milleproroghe, attualmente in fase di esame presso le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

L'obiettivo è quello di tendere una mano ai "decaduti", vale a dire a quei contribuenti che già avevano inoltrato istanza di adesione alla rottamazione salvo poi non riuscire a rispettare le scadenze di pagamento concordate. Pare che al vaglio del governo ci sia la possibilità di riaprire i termini delle prime due rate scadute il 31 ottobre e il 30 novembre, su cui già era intervenuta una proroga fino al 18 dicembre 2023 nel corso delle fasi di conversione del decreto Anticipi. In questo caso si parla di una differimento più solido, dato che verrebbe concesso tempo fino al prossimo 31 marzo, ultimo appello a disposizione dei "decaduti" per mettersi in regola in maniera agevolata. Per poter intervenire in questo modo, tuttavia, l'esecutivo avrebbe bisogno di ricevere il via libera preventivo da parte della Ragioneria generale della Stato.

Per quanto concerne la rottamazione quater prevista dalla legge di Bilancio 2022 si prevedeva di incassare 12,4 miliardi di euro, a fronte di un esborso di 1,1 miliardi di euro da parte dell'Erario. Ecco perché, in previsone di una nuova spesa per attuare questa misura extra, ci si interroga innanzitutto per comprendere se esistano le coperture necessarie.

Stando a quanto anticipato da Il Sole 24 Ore, non si tratterebbe dell'unico provvedimento in materia di tregua fiscale su cui il governo e l'opposizione stanno lavorando. Entrambe le parti spingono infatti per estendere anche il "ravvedimento speciale" con sanzioni ridotte a un diciottesimo anche per quanto concerne il periodo d’imposta 2022, concedendo ai contribuenti la possibilità di presentare la dichiarazione correttiva e versare la prima o l'unica rata dovuta entro il 31 marzo. Sul tavolo anche la proroga da concedere agli italiani vittime di alluvioni.

Il totale di tasse e multe non pagate ha toccato un nuovo picco, raggiungendo, come ricordato di recente dal viceministro all'Economia Maurizio Leo, quota 1.185 miliardi di euro (lo scorso anno ci si fermò a 1.153 miliardi ): ecco perché è nesessario dare un'accelerata per ridurre il disavanzo.

In cinque anni, cioè dal 2018 col primo governo Conte fino alla recente manovra 2023, sono stati concordati complessivamente stralci per 81 miliardi di euro.

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