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Sconti e riduzioni, ecco quando si paga di meno per la Tari

Esistono riduzioni obbligatorie e facoltative: quali sono i casi nei quali è possibile risparmiare

Sconti e riduzioni, ecco quando si paga di meno per la Tari

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Con l'approssimarsi della scadenza del saldo della Tari, che nella maggior parte dei comuni presenti nel nostro Paese arriva verso la fine dell'anno, l'attenzione dei contribuenti torna a focalizzarsi su uno dei tributi più avversati.

L'esenzione

La tassa è il tributo destinato a coprire le spese relative al servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, dovuta da chiunque possieda oppure detenga a qualsiasi titolo immobili o aree scoperte suscettibili di produrre, per l'appunto, rifiuti urbani. Per non versare il tributo non è sufficiente che sia rispettata la condizione di non vivere nell'immobile: a non pagare, infatti è colui che dimostra che il locale non è idoneo a produrre rifiuti, in quanto oggettivamente inagibile, oppure che esso non risulti utilizzabile per la mancanza di gas, luce, acqua e arredi. Per usufruire di tale esenzione, ovviamente, è necessario presentare una dichiarazione.

Le agevolazioni

In quali casi, invece, si può pagare di meno? Esistono delle agevolazioni per i contribuenti, che vengono proposte dai vari Comuni presenti sul territorio nazionale e si differenziano in obbligatorie e facoltative.

Entrando più nello specifico, per comprendere perché si possano applicare tali riduzioni, bisogna innanzitutto tener presente del fatto che la voce Tari è costituita da due distinte componenti. La prima è la parte fissa, che determina il costo del servizio sulla base del numero dei componenti del nucleo familiare e della metratura dell'immobile oggetto di tassazione. La seconda è la parte variabile, che tiene conto della quantità di rifiuti prodotti dal residente. Ecco, la riduzione viene sempre applicata su questa seconda parte. È bene comunque specificare che ogni singolo Comune adotta dei diversi criteri per il calcolo del totale della Tari, dando talvolta più peso al numero dei membri della famiglia e talaltra considerando maggiormante i coefficienti di produttività.

Riduzioni obbligatorie

Le riduzioni cosiddette "obbligatorie" si applicano in genere

  • per le zone in cui non è effettuata la raccolta: la Tari è dovuta nella misura massima del 40%, secondo quanto stabilito dal Comune, che può anche graduare la tariffa in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta rientrante nella zona perimetrata o di fatto servita;
  • per il mancato svolgimento o l'interruzione del servizio di gestione dei rifiuti anche a causa di motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta di danno o pericolo di danno alle persone o all'ambiente da parte dell’autorità sanitaria (la tassa è dovuta nella misura massima del 20%);
  • con un alleggerimento della quota variabile proporzionale alla quantità di rifiuti speciali assimilati agli urbani che il produttore dimostra di aver avviato al riciclo, disciplinata dal comune con proprio regolamento;
  • nei casi di immobili di proprietà di non residenti titolari di pensione estera: la riduzione può arrivare fino a due terzi del totale.

Riduzioni facoltative

Si tratta di agevolazioni disposte dai Comuni non definite quantitativamente dalla legge vigente: sono gli Enti locali a decidere se applicarle oppure no, e si configurano nei seguenti casi:

  • immobili occupati in modo discontinuo, limitato o stagionale;
  • immobili in cui vive un unico residente;
  • fabbricati rurali ad uso abitativo;
  • case i cui proprietari soggiornano all’estero per oltre sei mesi all’anno;
  • locali a uso non abitativo che si utilizzano in modo ricorrente, anche stagionale, ma non continuativo.
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