«CityLife» sceglie la via del teleriscaldamento

«Un’isola a emissioni zero». Così il presidente del consiglio di gestione di A2A, Roberto Zuccoli, ha definito il nuovo quartiere di CityLife, che sarà riscaldato e raffreddato senza emettere nemmeno un grammo di inquinanti nell’aria. Grazie all’accordo siglato ieri tra a2a e Citylife, infatti, il complesso che sorgerà nel 2915 sulle ceneri della Fiera sarà alimentato con il teleriscaldamento. Smog non significa solo gas di scarico: il riscaldamento, infatti, costituisce il 25% delle emissioni inquinanti. «Questi numeri dimostrano - il commento del presidente Maurizio Dallocchio - la forte vocazione ambientale di CityLife, che contribuisce a collocare Milano tra gli esempi virtuosi di città sostenibili a livello internazionale».
Nel dettaglio gli edifici destinati a residenze saranno riscaldati e raffreddati con pompe di calore alimentate da acqua di falda, mentre le tre torri, che ospiteranno principalmente uffici, saranno servite dal servizio di teleriscaldamento - già in uso in parte della città - grazie al termovalorizzatore Silla2. Come funziona? Il calore sprigionato dalla combustione dei rifiuti a Figino viene trasferito, grazie a una tecnologia avanzata, all’impianto di riscaldamento dei tre edifici d’inverno, e convertito in acqua fredda d’estate. Questo sistema consente un consumo di energia elettrica pari al 10% dei sistemi tradizionali. In tutte le residenze saranno installati anche pannelli fotovoltaici che consentono di ridurre ulteriormente il fabbisogno energetico degli impianti. L’acqua di risulta, ovvero l’acqua di scarto degli impianti, sarà riciclata per l’irrigazione del parco, delle aree verdi condominiali e per gli scarichi dei servizi igienici. City Life fa da apripista a Milano con edifici di classe energetica A, contro la media degli edifici milanesi, classificati in classe G: tradotto le case di dell’ex fiera consumeranno l’80% in meno rispetto agli edifici tradizionali.
Nel frattempo si espande il servizio di teleriscaldamento in città, grazie a un accordo tra a2a e il Comune: attualmente sono 200mila i cittadini raggiunti dal sistema per un «controvalore» di 250mila tonnellate di Co2 all’anno in meno. Il progetto, prevede di raggiungere, entro il 2015, 600mila abitanti per l’equivalente di 23 tonnellate all’anno in meno di PM10 e 163.684 tonnellate all’anno in meno di Co2.
Ma il quartiere delle tre torri non è destinato, per fortuna, rimane un caso isolato, anzi. I meccanismi perequativi del Piano di governo del territorio - ha spiegato l’assessore allo Sviluppo del territorio Carlo Masseroli - permettono ai condomini di sostituire gli impianti di riscaldamento a costo zero.

Il piano, infatti, prevede un premio volumetrico del 5% per quei condomini che sostituiscono le caldaie. Queste cubature potranno essere vendute alla borsa volumetrica, ricavando così i fondi necessari per il nuovo impianto. «Presto - annuncia Masseroli - avvieremo quattro progetti pilota in edifici pubblici e privati».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica