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Clandestini, Maroni: l'emergenza è a Malpensa

Il ministro dell'Interno: "I controlli sulle coste libiche hanno chiuso le rotte e nei primi mesi di quest’anno non è arrivato praticamente più nessuno a Lampedusa. Ora l'emergenza si è spostata sugli aeroporti"

Clandestini, Maroni: l'emergenza è a Malpensa

Varese - L'impegno del governo contro l'immigrazione clandestina procede a passo spedito. Prima c'era da gestire l'emergenza degli sbarchi via mare: risolta la crisi, grazie soprattutto agli accordi con la Libia, ora si tratta di stringere le maglie degli aeroporti. Quello di Malpensa "è la frontiera più avanzata per l’ingresso di immigrati clandestini, perché da un anno Lampedusa è uscita dai traffici di clandestini dalla Libia". Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, presentando una ricerca sul contrasto all’immigrazione irregolare all’aeroporto di Milano Malpensa. Secondo Maroni "i controlli sulle coste libiche hanno chiuso le rotte e nei primi mesi di quest’anno non è arrivato praticamente più nessuno a Lampedusa".

La frontiera aerea Per questo ora l’attenzione delle autorità italiane si sta spostando sugli ingressi via aria, studiati partendo proprio da Malpensa.

"La frontiera aerea è la più insidiosa, perciò porterò questa ricerca - ha annunciato il ministro dell’Interno - all’attenzione della Commissione Europea nel prossimo Consiglio di inizio ottobre, perché è utile estenderla agli altri aeroporti del continente allo scopo di presidiare punti di accesso come gli aeroporti mentre si sta allargando l’area Schengen".

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