Cronaca locale

Ma com’è sempre diversa Milano vista dal cielo

Ma com’è sempre diversa Milano vista dal cielo

«Il teatro non è solo serio, è fatto anche di divertimento e allegria. Il nostro intento è dedicare sette serate al cabaret per avvicinare un pubblico disabituato a questo tipo di intrattenimento, in particolare giovane». Sono le parole di Gennaro D’Avanzo, direttore del Teatro San Babila nel suo discorso introduttivo sulla nuova rassegna di teatro comico-cabaret che qui si terrà rigorosamente al lunedì per sette date prefissate da novembre a giugno (si parte domani sera, mentre le altre date sono: 17 dicembre, 25 febbraio, 7 aprile, 5 maggio, 2 giugno; info: tel. 02-795469).
Spettacolo diverso ogni settimana, ma con lo stesso titolo: «Il cielo sopra Milano». La trama, infatti, sarà più che altro una traccia su cui sarà possibile inserire di volta in volta nuovi avvenimenti, nuove parole e nuovi fatti: «Io sarò un angelo – racconta la primadonna nonché drammaturga e autrice Sabina Negri, sposata Calderoli, in scena come protagonista - ma verrò cacciata dal cielo. Girerò qualche città italiana come Roma e Torino, ma alla fine tornerò a Milano, la mia città natale. Affitterò una casa, e verranno a trovarmi diverse persone che vivono a Milano, ma magari vengono da ogni parte del mondo. Ognuna avrà una sua storia, ovviamente ambientata in questa città». La Negri sarà circondata da diversi attori provenienti chi da esperienze importanti in ambito cabarettistico come Rossana Carretto (famosa per la parodia di Michele Hunziker a Zelig), Annamaria Chiarito e Nadia Puma (le venditrici di cosmetici di Zelig), e chi invece è alle prime armi come Giovanni Vernia che sarà il tipico “discotecaro” delle periferie milanesi, oltre a giornalisti, come Alessandro Rostagno, e persino “amici” della Negri, è il caso di Marco Fumagalli, medico dermatologo personale della soubrette-drammaturga e, in questo caso, autore delle canzoni. Le musiche saranno dal vivo: Emanuele Fizzotti a chitarra, mandolino, banjo e voce, con Marina Schiavinato, voce, armonica e chitarra, diretti da Carmelo La Bionda, tutto per la regia di Renato Giordano.
«Nel testo si userà molto anche il dialetto milanese - dice Sabina Negri - che al giorno d’oggi è stato dimenticato. Bisogna riportarlo in voga, Milano è la città più d’avanguardia in Italia e in Europa, il suo dialetto deve diventare molto più conosciuto». Non si sbilancia troppo, la Negri, nel raccontare precisamente ciò che avverrà in scena, quel che è certo è che si darà un’immagine di Milano non come città grigia e industriosa, ma come dinamica e vivace città europea.


Un testo “aperto”, sempre attuale e in movimento per illustrare la capitale lombarda, e che sarà tale anche nelle modalità di realizzazione: non solo avverranno cose diverse ogni lunedì, ma la compagnia è anche pronta anche ad accogliere attori nuovi, giovani preferibilmente.

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