Cronaca giudiziaria

Alessia Pifferi e il mistero della babysitter Giusy

C'era una babysitter nella vita di Alessia Pifferi e della piccola Diana: si chiamava Giusy e per un breve periodo ha rappresentato un aiuto in casa

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Alessia Pifferi e il giallo della babysitter Giusy 

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Fanno ancora discutere le dichiarazioni e le narrazioni di Alessia Pifferi, a processo per l’omicidio della figlia Diana Pifferi: la piccola era stata lasciata sola in casa a Milano per sei giorni e il 20 luglio 2022 la donna, al rientro da Leffe l’aveva trovata morta. La giustizia dovrà valutare se in quel gesto c’è stata volontarietà o Pifferi non avrebbe avuto le capacità per comprendere il rischio per la vita della figlia.

Pifferi aveva detto di aver lasciato la figlia con la babysitter nei giorni a Leffe dall’ex compagno: la babysitter sarebbe stata tale Jasmin, di cui però non esiste traccia. Eppure pare che, almeno per un periodo, una babysitter o comunque un aiuto, ci sia stato. Tra le dichiarazioni rese in aula, Pifferi ha parlato di tale Giusy, un’amica di origine peruviana, che di tanto in tanto si prestava gratuitamente per fare da babysitter a Diana, andando peraltro a vivere con loro per tre settimane, in un periodo in cui era disoccupata, aiutando Alessia Pifferi con la figlia e nelle faccende di casa.

Ma di Giusy non c’è traccia: gli inquirenti non l’hanno ascoltata, un’amica di Pifferi ha detto a Quarto Grado di non aver mai saputo di lei, l’ex marito che abitava sul pianerottolo ha spiegato a processo di sapere di una babysitter ma di non averla conosciuta e di non sapere neppure il suo nome. Nei verbali Giusy viene nominata per nove volte ma solo in una chat in cui la donna fa gli auguri a Pifferi per la nascita di Diana. Solo la madre Maria Assandri ha affermato di aver conosciuto Giusy, e anche di averle dato il proprio numero di telefono in caso di necessità, ma che la donna non l’abbia mai contattata.

In studio a Quarto Grado tra gli ospiti c’era la legale di Alessia Pifferi, Alessia Pontenani, che ha raccontato come in effetti Giusy non solo esista, ma che, se ci fosse necessità, potrebbe anche chiamarla a testimoniare per la difesa: “Credo che banalmente i rapporti con Giusy si fossero interrotti. Perché da quello che ho capito e da quello che mi è stato riportato in realtà questa Giusy è una persona… sì, esiste, ma alla procura non interessava cercarla. Io non l’ho interrogata: non è che abbiamo dei dubbi sullo svolgimento dei fatti, qui abbiamo dei dubbi esclusivamente sulle capacità della signora.

Questa Giusy poteva venire a dire che cosa?”.

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