Cronaca giudiziaria

Caso Cucchi, Cassazione: prescritta accusa di falso per due carabinieri

Prescritto il reato di falso per i carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco già condannati in uno dei processi per la morte del geometra romano

Caso Cucchi, Cassazione: prescritta accusa di falso per due carabinieri

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Nuovo capitolo del caso di Stefano Cucchi: la Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di falso per i carabinieri Roberto Mandolini e Francesco Tedesco. I due militari dell'arma erano già stati condannati in uno dei processi per la morte del geometra romano. I giudici hanno deciso di annullare senza rinvio, riconoscendo il reato estinto per intervenuta prescrizione. Ricordiamo che nel processo di appello bis risalente allo scorso luglio, Mandolini era stato condannato a 3 anni e 6 mesi, mentre Tedesco a 2 anni e 4 mesi.

Per Mandolini e Tedesco la Suprema Corte aveva disposto un secondo processo d'appello lo scorso 4 aprile, giorno della sentenza definitiva nei confronti di Alessio Di Bernardo (13 anni) e Raffaele D'Alessandro (12 anni), entrambi accusati di omicidio preterintenzionale in quanto ritenuti gli autori materiali del pestaggio di Cucchi. Secondo quanto sostenuto dall'accusa, i due carabinieri avevano falsamente attestato, nel verbale di arresto della vittima, la rinuncia da parte del giovane romano alla nomina del difensore di fiducia. Secondo i giudici, i due agenti avevano"soprattutto omesso di menzionare quanto realmente accaduto durante il tentativo fallito di effettuare i rilievi fotosegnaletici" a Cucchi e in particolare avevano taciuto sulla "partecipazione del Di Bernardo e del D'Alessandro alle operazioni di arresto".

Tutt'altro che soddisfatta dalla sentenza Ilaria Cucchi, sorella di Stefano. "Roberto Mandolini è colpevole ma è stato salvato dalla prescrizione. Provo tanta pena per lui", le parole della senatrice di Verdi-Sinistra all'Adnkronos. Assente in aula così come il suo legale Fabio Anselmo, la Cucchi ha poi postato sui suoi canali social una foto di Mandolini con una didascalia perentoria: "Colpevole e salvato dalla prescrizione".

Di tenore diverso le reazioni dei due carabinieri. "Questa sentenza pone fine a una vicenda drammatica che ha causato grandi sofferenze. Il carabiniere Tedesco che ha coraggiosamente contribuito all'accertamento della verità è stato assolto da tutti gli altri reati dei quali era accusato per cui l'esito della prescrizione per un residuo reato di falso che non ha mai commesso non ci soddisfa certamente, tuttavia potremo commentare questa decisione controversa solo quando avremo letto le motivazioni dei giudici della Cassazione", le parole dell'avvocato Francesco Petrelli, difensore di Tedesco. Il legale di Mandolini ha invece parlato di sentenza pilatesca:"Come al solito la Cassazione non ha avuto coraggio, avrebbe dovuto annullare senza rinvio la sentenza per insussistenza del fatto.

Così invece è un colpo al cerchio e uno alla botte, la Cassazione non sorprende mai", le parole dell'avvocato Giosuè Bruno Naso.

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