Cronaca giudiziaria

Disabile dopo il parto: il ginecologo era senza laurea

Il medico che ha eseguito il parto, Andrea Stampini, è morto nel 2019. I genitori del bimbo, disabile al 100%, hanno avviato una causa civile contro l'Usl. Una maxi-perizia stabilirà l'entità del danno

Disabile dopo il parto: il ginecologo era senza laurea
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Un bambino sarebbe diventato disabile per via di un parto mal eseguito da un presunto ginecologo che avrebbe esercitato abusivamente la professione medica. È quanto emerge dai vari procedimenti penali a carico di Andrea Stampini, morto a luglio del 2019, che avrebbe operato - senza averne titolo - per circa quarant'anni. I genitori del bimbo, portatore di una grave disabilità, hanno avviato una causa civile contro l'Usl 3 della provincia di Venezia, ritenuta responsabile in quanto il fatto è avvenuto in uno dei suoi ospedali.

Il parto

Stando a quanto riporta il Corriere.it i fatti risalgono al 26 dicembre del 2014, all'ospedale di Dolo, in provincia di Venezia. Secondo il pm Giorgio Gava, a capo delle indagini, il parto aveva causato un'asfissa perinatale ad un bambino, che oggi ha 8 anni, procurandogli una gravissima disabilità. Nella fattispecie, il neonato sarebbe stato estratto dall'utero materno con una ventosa e delle manovre non adeguate. Quindi, sarebbe rimasto a lungo senza ossigeno. Tale condizione lo avrebbe reso disabile al 100%, al punto che il bimbo ha enormi difficoltà anche solo a mangiare per via di una mandibola bloccata.

La causa civile

Il presunto medico, Andrea Stampini, è morto a luglio del 2019. Ciononostante, i genitori del bambino hanno deciso di continuare a chiedere giustizia. "Le parti in causa sono diventate numerosissime- scrive il giornalista Alberto Zorzi - l’Usl 3 ha infatti chiamato anche la Efds Srl, la società per cui lavorava Stampini e che aveva in appalto alcuni turni di Ginecologia, l’Ordine dei medici di Ferrara a cui era iscritto, gli eredi del defunto e tre compagnie assicurative" ritenendo che non sia stata solo di Stampini la responsabilità quanto, piuttosto, di chi gli aveva permesso di esercitare abusivamente la professione.

La maxi-perizia

Ora sarà una maxi-perizia, decisa dal giudice civile Silvia Franzoso, e affidata al medico legale Antonello Cirnelli e al ginecologo Jacopo Dal Maso, a valutare e stabilire l'entità del danno. Al momento, i genitori del bimbo hanno ricevuto dall'Usl Serenissima un acconto di 800mila euro. "L’azienda sanitaria è vicina alla famiglia, per le pesanti conseguenze che ha subìto in questa vicenda dolorosa - ha commentato oggi la direzione generale al Corriere.it - In attesa che la causa civile quantifichi il giusto risarcimento, e proprio per consentire alla famiglia di sostenere nel frattempo le spese di assistenza per il figlio, ha concesso nel 2019 un consistente acconto risarcitorio.

Attende ora, insieme alla famiglia, le decisioni del giudizio civile".

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