Cronaca giudiziaria

Due atti di botte e minacce alla compagna: la violenza dello straniero

Un ventisettenne romeno è finito ai domiciliari a Viterbo con l'accusa di lesioni aggravate e maltrattamenti. Avrebbe minacciato e picchiato la compagna per due anni, anche davanti alla figlia minore della coppia

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Avrebbe massacrato di botte e maltrattato la compagna per circa due anni, fra le mura domestiche. E nelle scorse ore, è stato individuato ed arrestato dalle forze dell'ordine: dovrà rispondere delle accuse di lesioni aggravate e maltrattamenti nei confronti della donna con la quale aveva una relazione all'epoca dei fatti. Protagonista della vicenda che arriva da Viterbo è un uomo di 27 anni originario della Romania, finito agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico sulla base di quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari. Secondo quanto riportato dal sito online ViterboToday, gli episodi che vengono contestati al cittadino straniero si riferiscono in buona parte al 2022. L'indagine, coordinata dalla procura di Viterbo, è scattata dopo la denuncia presentata dalla vittima nei giorni scorsi.

Già, perché i problemi della coppia in questione erano a quanto sembra già noti da diverso tempo alla polizia, ma in assenza di denunce gli operatori non avevano fino a quel momento avuto modo di intervenire in modo risolutivo. "Le problematiche di coppia erano già note alle forze dell'ordine, in ragione dei numerosi interventi effettuati dalle volanti scaturiti da chiamate al numero unico di emergenza 112 - ha fatto sapere la questura a tal proposito - nonostante si fossero verificate diverse azioni violente e conseguenti lesioni, a carico sia della persona offesa che del presunto reo, anche in presenza della loro figlia minore, non era mai stata presentata alcuna querela". Secondo quanto ipotizzato dagli investigatori, il ventisettenne straniero avrebbe in più casi minacciato ed insultato la compagna, anche davanti alla loro figlia minorenne. E in altri casi, sarebbe passato anche dalle parole ai fatti, mettendole le mani addosso.

Violenze che si sarebbero a quanto sembra protratte per circa un biennio, come detto. Fino a quando la presunta vittima, "esasperata dal ripetersi dei litigi, ancorché la relazione era da qualche tempo terminata", ha trovato il coraggio di recarsi dalle forze dell'ordine e di denunciare quel che avrebbe subìto. Gli agenti hanno raccolto alcune testimonianze, che hanno portato all'emissione del provvedimento cautelare, immediatamente eseguito. Il ventisettenne è stato dunque rintracciato sul luogo di lavoro, arrestato e accompagnato presso il domicilio eletto con l'applicazione del braccialetto elettronico.

"Già gravato da un avviso orale del questore del 2021 nonché da numerosi pregiudizi di polizia - la chiosa della questura - è stato arrestato in fase di indagine preliminare, fatto salvo il principio della presunzione di innocenza".

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