Cronaca giudiziaria

"Non volevo ucciderlo". Le scuse surreali del rom che massacrò Davide

Il ventitreenne rom accusato di aver massacrato di botte il giovane Davide Ferrerio (finito in coma irreversibile) sarà processato giovedì e ha scritto una lettera di scuse ai familiari della vittima. Davanti al giudice anche l'uomo che propiziò lo scambio di persona

Davide Ferrerio, ridotto in fin di vita dal ventitreenne rom lo scorso agosto
Davide Ferrerio, ridotto in fin di vita dal ventitreenne rom lo scorso agosto

L'aggressore, che proprio nelle scorse ore avrebbe scritto una lettera di scuse da inviare alla famiglia della vittima, sarà processato con rito abbreviato fra due giorni. E all'elenco degli imputati va ad aggiungersi formalmente anche il nome dell'uomo di 32 anni che propiziò lo scambio di persona e innescò indirettamente il pestaggio di Davide Ferrerio. Questi gli ultimissimi sviluppi legati alla vicenda del ragazzo bolognese ridotto in fin di vita dal giovane di etnia rom Nicolò Passalacqua, mentre la scorsa estate si trovava in vacanza a Crotone. Il ventenne tifoso del Bologna è ormai da mesi ricoverato all'Ospedale Maggiore di Bologna, in stato vegetativo: non si è più ripreso dalle violente percosse che subì. E che furono peraltro originate da uno scambio di persona, in quanto (sulla base dell'indagine successivamente condotta) non era lui la persona che il rom aveva intenzione di "punire" per aver scritto alla fidanzata di 17 anni. Le indagini della procura di Crotone, chiusesi lo scorso dicembre, hanno portato all'arresto dei tre principali sospettati, che dovranno rispondere di tentato omicidio per futili motivi.

Davanti al giudice anche l'uomo che causò lo scambio di persona

Gli inquirenti contestano in particolare ad Anna Perugino (madre della ragazza) di aver organizzato la "spedizione punitiva" nei confronti della persona rea (a suo avviso) di aver fatto delle avances alla figlia diciassettenne, al suo compagno Andrej Gaju di aver partecipato all'agguato e a Passalacqua di aver eseguito l'"operazione". Ma qualche giorno fa alla lista degli imputati si è aggiunto Alessandro Cutro, accusato anche lui di concorso anomalo in tentato omicidio: per gli investigatori sarebbe stato lui il vero "obiettivo" di Passalacqua, ovvero la persona che inviava messaggi alla ragazza e che le aveva chiesto un appuntamento. E una volta presentatosi all'incontro, presagendo la mala parata, Cutro si sarebbe allontanato indirizzando l'attenzione su Ferrerio, con un ultimo messaggio inviato alla giovane ("Sono qui, indosso una camicia bianca"). L'unica "colpa" di Davide è quindi stata quella di indossare una camicia bianca, trovandosi nel posto sbagliato al momento sbagliato mentre stava aspettando l'arrivo di un amico con il quale avrebbe dovuto mangiare una pizza. Secondo quanto scritto dall'Ansa, Cutro comparirà davanti al gup del tribunale di Crotone il prossimo 17 aprile, mentre Perugino e Gajiu compariranno in aula il 21 aprile. Per quel giorno (oltre agli eventuali rinvii a giudizio) è attesa anche la sentenza per l'abbreviato.

Le scuse surreali del rom: "Non volevo ucciderlo, sono dispiaciuto"

La famiglia Ferrerio, tramite i propri legali, ha fatto sapere di non aver gradito l'accoglimento della richiesta per il rito abbreviato presentata dalla difesa, in quanto sarebbe stata accolta senza un ulteriore accertamento sulle condizioni cliniche di Davide. Questo perchè il rito verrebbe revocato in caso di decesso della vittima e qualora quest'ultima ipotesi dovesse concretizzarsi, verrebbero con tutta probabilità riformulati i capi d'accusa. Intanto, Passalacqua sembra aver fatto marcia indietro: l'aggressore che solamente lo scorso gennaio aveva rivolto in tribunale un sorriso di scherno al padre e al fratello dell'aggredito (stando a quanto dichiarato da loro stessi) avrebbe scritto in carcere una lettera da destinare nei prossimi giorni proprio ai familiari di Davide.

"Si tratta di un gesto da condannare, ma Passalacqua non voleva causare la morte della vittima - ha spiegato stamattina il suo avvocato al Quotidiano del Sud - per questo è dispiaciuto per quello che è successo al ragazzo e con questa lettera chiede scusa a lui e ai suoi genitori".

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