Cronaca giudiziaria

Saman Abbas, continua l'ostruzionismo del Pakistan: rinviata l'udienza del padre

Il tribunale di Islamabad ha rinviato per la ventesima volta l'udienza sull'estradizione di Shabbar Abbas. Il padre di Saman Abbas, accusato dell'omicidio della figlia insieme ad altri quattro familiari, resterà per il momento ancora in Pakistan

Shabbar Abbas, padre di Saman
Shabbar Abbas, padre di Saman

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Saman Abbas, continua l'ostruzionismo del Pakistan: rinviata l'udienza del padre

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Un nuovo rinvio dell'udienza, il ventesimo, che rischia di allungare ulteriormente l'iter necessario all'estradizione di uno dei presunti colpevoli dell'omicidio di Saman Abbas. Per il momento Shabbar Abbas, padre della ragazza, resterà quindi in Pakistan. Questi gli ultimissimi sviluppi legati alla vicenda della giovane pakistana scomparsa da Novellara (in Emilia Romagna, nella provincia di Reggio Emilia) nel 2021, il cui corpo fu ritrovato sul finire nello scorso anno sepolto in un campo. Il genitore risulta imputato in Italia insieme ad altri quattro parenti di Saman (la madre, lo zio e due cugini) con l’accusa di omicidio, distruzione di cadavere e sequestro, ma dopo essersi allontanato dall'Emilia ed essere tornato in patria è ancora in attesa di essere estradato. Solo che l'udienza è stata fin qui rinviata per ben venti volte, rafforzando gli argomenti di chi già giudicava piuttosto ostruzionistico l'atteggiamento mostrato dalle autorità pakistane.

L'ex-primo ministro del Pakistan va a processo

Shabbar avrebbe dovuto presentarsi in aula proprio ieri, ma non è a quanto pare riuscito a raggiungere il tribunale di Islamabad. Il motivo, a quanto pare, sarebbe da ricercare nell'inizio del concomitante processo per corruzione e per danni ai fondi dello Stato all'ex-primo ministro Imran Khan. Un procedimento di importanza tale da aver reso irraggiungibile il palazzo di giustizia, facendo slittare quasi tutti gli altri procedimenti. E così, l'udienza del padre di Saman è slittata a martedì prossimo, salvo ulteriori rinvii. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Resto del Carlino, non è scontata nemmeno la sua partecipazione in videoconferenza all'udienza di dopodomani del processo in corso al tribunale di Reggio Emilia. Gli inquirenti, com'è noto, ipotizzano che la giovane sia stata uccisa perché si opponeva al matrimonio forzato con un cugino più vecchio di dieci anni.

La trappola tesa a Saman

Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso Saman Abbas rientrare in casa il 20 aprile 2021: era tornata per riprendere i documenti che le sarebbero serviti per sposare il fidanzato, Saqib Ayub. Successivamente, il 22 aprile, le telecamere inquadrano i carabinieri giungere in casa degli Abbas e portare la giovane in caserma: è in quel momento che effettua l’ultima delle denunce contro i genitori, perché le avrebbero sottratto i documenti. Ai militari la ragazza aggiunge che il padre le avrebbe detto di affermare di averli persi. Sono infine stati diffusi i risultati dell’autopsia: sul corpo di Saman è stata riscontrata la frattura al cornetto dello ioide, tanto da poter stabilire che la giovane è stata strangolata apparentemente a mani nude. Gli investigatori credono che i familiari le abbiano teso una trappola, inducendola a tornare.

E a breve dovrebbero esserci ulteriori sviluppi.

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