Cronaca giudiziaria

Ruby-ter, Palazzo Chigi revoca la costituzione di parte civile

La presidenza del Consiglio, tramite una nota, ha informato di aver ritirato la sua costituzione di parte civile presentata nel 2017 dall'esecutivo Gentiloni

Ruby-ter, Palazzo Chigi revoca la costituzione di parte civile

Nel processo Ruby-ter, Palazzo Chigi non sarà parte civile. A comunicarlo è stata la stessa presidenza del Consiglio con una nota nella quale di informa che in data odierna è stato dato incarico "all'Avvocatura dello Stato perché revochi la propria costituzione di parte civile nel processo penale c.d. 'Ruby ter' a carico - fra gli altri - del sen. Silvio Berlusconi".

Nella nota di Palazzo Chigi viene spiegato che "la costituzione era stata disposta nel 2017 dal governo Gentiloni, un esecutivo a guida politica, in base a una scelta dettata da valutazioni sue proprie, in un momento storico in cui non erano ancora intervenute pronunce giudiziarie nella medesima vicenda". Con l'avvento al governo di un governo che, a differenza di quello Gentiloni, è figlio di una nitida volontà popolare è stata effettuata una "rivalutazione della scelta in origine operata". A concorrere alla decisione della presidenza del Consiglio sono state anche le pronunce che in questi anni si sono susseguite, che hanno spinto Palazzo Chigi a rivedere la sua posizione.

La decisione assunta, infatti, come spiegato nella nota, "appare tanto più opportuno alla stregua delle assoluzioni che dapprima la corte di Appello di Milano con sentenza del luglio 2014, divenuta irrevocabile, poi il tribunale di Roma con sentenza del novembre 2022 hanno reso nei confronti del sen. Berlusconi in segmenti della stessa vicenda". La presidenza del Consiglio ha deciso di agire in punta di diritto e con buon senso davanti a una vicenda giudiziaria che si trascina da lunghissimi anni e che nelle sue ultime sentenze ha stabilito l'assoluzione del Cavaliere.

La nota di Palazzo Chigi arriva a poche ore dalla nuova udienza, fissata per il prossimo 15 febbraio, quando dovrebbe arrivare la sentenza del tribunale di Milano nel filone che vede coinvolto, oltre all'ex presidente del Consiglio, anche altre 28 persone. "La nostra richiesta è che Silvio Berlusconi venga assolto perché il fatto non sussiste", ha dichiarato in aula il professore Franco Coppi, co-difensore di Berlusconi.

"Siamo soddisfatti e felici, mi sarei stupita del contrario e cioè che il governo si costituisca parte civile in un processo in cui c'è una parte del suo governo.

Tendenzialmente non ho capito perchè un governo l'avesse fatto, è sempre meglio aspettare le decisioni della magistratura che costituirsi parte civile", ha dichiarato Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia.

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