Cronaca giudiziaria

Rissa fra baby gang, parla la ex di Simba La Rue: "L'agguato? Sì, ma non volevo i coltelli"

La fidanzata del trapper accoltellato a Treviolo, lo scorso 16 giugno, è stata sentita in Procura. La 33enne ha ribadito la sua versione: "Non lo volevo morto, solo che lo umiliassero"

Rissa fra baby gang, parla la ex di Simba La Rue: "L'agguato? Sì, ma non volevo i coltelli"

"Non credevo che avrebbero usato i coltelli". A dirlo è stata Bibi Santi - all'anagrafe Barbara Boscoli, 33 anni - che, ieri mattina, è stata interrogata dal pm Emma Vittorio e dai carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Bergamo in merito all'aguato, quasi mortale, teso all'ex fidanzato Simba La Rue. La ragazza, agli arresti domiciliari per tentato omicidio, ha ammesso di aver voluto vendicarsi dell'ex ma non immaginava che l'agguato avrebbe avuto risolvi drammatici.

L'interrogatorio

Stando a quanto riporta il Corriere.it, nell'articolo a firma di Maddalena Berbenni, Bibi Santi è arrivata in Procura accompagnata dalla madre e dal legale, l'avvocato Benedetto Maria Bonomo. Sentita dagli inquirenti che indagano sulla faida tra trapper, la 33enne ha confermato la versione fornita durante l'interrogatorio di garanzia e, ancor prima, di quello a cui era stata sottoposta in caserma a indagini in corso. Boscoli ha ammesso di aver preso contatti con il gruppo dei trapper padovani per vendicarsi di Simba - all'anagrafe Mohamed Lamine Saida, italo-tunisino di 20 anni - che, a suo dire, la malmenava. Tuttavia non immaginava che durante l'agguato, consumatosi a Treviolo, lo scorso 16 giugno, sarebbero spuntati i coltelli. Credeva che gli antagonisti lo avrebbero soltanto "umiliato e bullizzato", scrive su ilgiorno.it Francesco Donadoni.

Gli arresti domiciliari

L'avvocato Bonomo ha parlato di "atteggiamento collaborativo" dell'assistita con gli inquirenti. "Ha confermato la sua versione, - ha spiegato il legale al termine dell'interrogatorio - la stessa che aveva fornito ai carabinieri. Fatti che ormai sono consolidati". Dopo aver trascorso un breve periodo in carcere, Bibi Santi è ai domiciliari col divieto di utilizzare lo smartphone per condividere contenuti privati sui social. Proprio sui social aveva ricevuto le minacce dalle due bande rivali di trapper. Tali sarebbero state le intimidazioni che, nelle ultime settimane, sono aumentati i servizi di pattugliamento dei carabinieri sotto casa della 33enne. Nell'attesa di chiarire le circostanze dell'accoltellamento a Simba La Rue, la Procura ha convocato gli altri quattro trapper arrestati.

Francesco Meneghetti, 24 anni, è già stato sentito dagli inquirenti: ha ammesso di aver malmenato Simba ma di non saper che Youness Foulad, il marocchino che avrebbe impugnato l'arma, avesse un coltello.

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