Cronaca locale

Accoltellò la prof in classe. Il 16enne ai servizi sociali

Il responsabile dovrà affrontare un percorso educativo di due anni: se i risultati saranno quelli attesi, si arriverà all'estinzione di reato

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Se l'è cavata con solo due anni di messa alla prova ai servizi sociali il giovane studente che nel maggio del 2023 accoltellò Elisabetta Condò, professoressa di Lettere e Storia all’istituto Alessandrini di Abbiategrasso: la decisione del giudice del Tribunale per i minorenni di Milano Paola Ghezzi sta provocando reazioni contrastanti.

Cosa accadrà

Il responsabile, allora 16enne, fu accusato di tentato omicidio, ma dopo la sentenza il procedimento penale è stato interrotto: da ora in poi il ragazzo dovrà affrontare un periodo riabilitativo di due anni, seguendo uno specifico percorso educativo con tanto di supporto psicologico. Nel caso in cui, a conclusione di questo iter, i risultati fossero quelli attesi, il passo successivo sarebbe quello dell'estinzione del reato.

"In pratica il giudice ha disposto quanto noi avevamo chiesto", ha dichiarato con grande soddisfazione dopo la decisione del giudice il legale Robert Ranieli. A partire dal giorno della sentenza, lo studente non si trova più agli arresti domiciliari. Non avrà dunque più bisogno di continuare a seguire dei corsi online per andare avanti coi suoi studi:"Dopo questo provvedimento", considera il suo avvocato, "potrà anche andarci di persona e riprendere la vita normale da adolescente, tornando anche a frequentare le sue amicizie".

I fatti

Quel 29 maggio 2023, un lunedì mattina, il responsabile estrasse dal suo zaino un coltello e colpì alle spalle la professoressa, ferendola all'avambraccio e alla testa. Successivamente minacciò i compagni di classe con una pistola giocattolo intimando loro di uscire dall'aula. Dopo i fatti fu prima condotto presso il reparto di Neuropsichiatria infantile dell'ospedale San Paolo di Milano e successivamente trasferito nel carcere minorile. Il 16enne incontrò la sua insegnante per la prima volta dopo l'aggressione in tribunale: al termine della prima udienza i due si abbracciarono. Un fatto che valeva più di mille parole, e che fu sottolineato allora dallo stesso avvocato Robert Ranieli:"Non ho visto, e poco importa, chi è stato a cercare per primo l’abbraccio. È stato comunque un gesto spontaneo", disse il legale. "È giusto che abbia una seconda possibilità", aveva dichiarato più volte la professoressa.

Da allora Elisabetta Condò ha affrontato un lungo percorso di cure e riabilitazione, terminato il quale è potuta finalmente tornare al lavoro.

Dopo i fatti, l’istituto Alessandrini di Abbiategrasso decise di bocciare lo studente e quindi di espellerlo con uno specifico provvedimento.

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