Cronaca giudiziaria

Unabomber, a Trieste si riapre il caso: 10 reperti da analizzare e 11 indagati

La procura di Trieste riapre il caso Unabomber: stamani l'incidente probatorio con la nomina dei due periti che esamineranno nuovamente i reperti

Unabomber, a Trieste si riapre il caso: 10 reperti da analizzare e 11 indagati

A Trieste si riapre finalmente il caso Unabomber. Nella mattinata di oggi, lunedì 13 marzo, si è tenuto l'incidente probatorio con undici soggetti iscritti sul registro degli indagati e dieci reperti da esaminare. Prezioso, adesso, sarà l'utilizzo di nuove tecnologie che rispetto agli anni passati potranno fornire un importante contributo nella raccolta di campioni biologici con cui elaborare profili genetici.

Ritorna il cold case

Si riparte, dunque, nella speranza di identificare Unabomber. Ciò è stato possibile grazie alle sollecitazioni del giornalista Marco Maisano e da due vittime del bombarolo Francesca Girardi e Greta Momesso. Queste ultime erano entrambe delle bambine quando si imbatterono nella trappola del criminale. Francesca aveva nove anni e restò ferita a seguito dell'esplosione di un evidenziatore (25 aprile 2003), Greta, invece, di anni ne aveva otto, e la sua mano restò dilaniata dopo l'esplosione di una candela-bomba alla nitroglicerina.

Il tribunale di Trieste ha pertanto riaperto il caso. Stamani il giudice per le indagini preliminari Luigi Dainotti ha incaricato due periti di analizzare i reperti conservati. Si tratta del comandante dei Ris di Parma Giampietro Lago e dell'antropologa Elena Pilli.

I due esperti avranno 90 giorni a disposizione per cercare di raccogliere più dati possibile dal materiale raccolto e trovare una pista che possa portare al responsabile dei 34 attentati avvenuti tra 1994 e 2006.

Le indagini continuano

In tutti questi anni sono stati in tanti a mettersi sulle tracce di Unabomber. Centinaia di investigatori hanno seguito il caso, e ben cinque procure hanno tentato di fare luce sulla vicenda che ha sconvolto il Nordest.

Negli anni si sono succedute le procure di Pordenone, Udine, Treviso, Venezia e Trieste. La speranza è che questa volta, grazie anche alle nuove apparecchiature a disposizione, sia davvero quella definitiva.

I dieci reperti

I reperti a disposizione degli inquirenti sono dieci: una bomboletta spray di stelle filanti, un tubo di metallo contenente dei peli marroni, una bustina di Paneangeli, una confezione al cui interno è stato trovato un uovo svuotato con dentro della polvere esplosiva (si è trovata della saliva), un tubetto di maionese, una confezione di pomodoro, una scatola di sgombro, l'ordigno esploso nel bagno del tribunale di Pordenone, una bottiglia di Coca-Cola con al suo interno polvere da sparo e una confezione di pile stilo.

Undici indagati

Si dovrà attendere il 9 ottobre per la prossima udienza. Nei mesi che dividono da questa data fatidica, gli inquirenti dovranno cercare delle corrispondenze avvalendosi del materiale genetico a disposizione.

Stando a quanto dichiarato sino ad ora, la Procura ha già provveduto a reiscrivere nel registro degli indagati tutti coloro che erano già finiti nel mirino delle autorità.

A questi si è poi aggiunto un altro nome.

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