Cronaca internazionale

cristiana, non ci rappresenta": la furia del Pakistan contro Miss Universo

La vittoria di Erica Robin ha scatenato un putiferio nel Paese a maggioranza islamica, tanto da spingere il premier Anwar ul-Haq Kakar ad aprire un’inchiesta sulla vicenda

"È cristiana, non ci rappresenta": la furia del Pakistan contro Miss Universo

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Nelle ultime ore in Pakistan non si parla d’altro, tanto da spingere il primo ministro ad interim a chiedere l’apertura di un’indagine. Nel Paese a maggioranza islamica ha destato scalpore la vittoria al concorso di Miss Universo della 24enne cristiana Erica Robin, chiamata a rappresentare così la sua nazione conservatrice alla finale del concorso di bellezza in Salvador. La giovane di Karachi, seguitissima sui social, ha avuto la meglio nella finalissima tenutasi alle Maldive ma una parte del mondo politico sembra pronta a tutto per osteggiare il suo trionfo.

Nei 72 anni di storia di Miss Universo, il Pakistan non ha mai nominato una rappresentante per il concorso mondiale. La fascia conservatrice ha sottolineato che il Paese non vuole essere rappresentato, senza dimenticare che i concorsi di bellezza sono rari. In questa edizione è stato però registrato un numero impressionante di candidature."Vorrei cambiare questa mentalità secondo cui il Pakistan è un Paese arretrato", aveva spiegato la stessa Robin nel corso delle selezioni, ma purtroppo la tendenza non sembra destinata a mutare almeno nell’immediato.

Come riportato dalla Bbc, il senatore Mushtaq Ahmed del partito Jamaat-e-Islami ha definito l’elezione “vergognosa” e, come anticipato, il primo ministro ad interim Anwar ul-Haq Kakar ha ordinato l’apertura di un’inchiesta sulla vicenda. La 24enne cristiana ha evidenziato di non aver compreso la natura di queste polemiche:“È fantastico rappresentare il Pakistan. Penso che sia l'idea che io debba sfilare in costume da bagno in una stanza piena di uomini”. Nonostante la posizione di certi integralisti, la Robin può contare con il sostegno di modelle, scrittori e giornalisti pakistani, che l’hanno elogiata sia per la bellezza che per l’intelligenza.

"Non sto infrangendo alcuna legge rappresentando il Pakistan su una piattaforma globale. Sto facendo la mia parte per sedare ogni stereotipo al riguardo", ha aggiunto la Robin, laureata della St Patrick's High School e del Government College of Commerce and Economics. Al suo fianco lo scrittore Rafay Mehmood:“Siamo una nazione con molte contraddizioni e le donne e gli emarginati sono quelli che ci irritano di più. Il Pakistan è uno stato autoritario e ciò si riflette nei valori patriarcali che consente sia a livello istituzionale che sociale”. Sembra ormai un ricordo la ventata liberale degli anni Sessanta e Settanta: bar e discoteche sono scomparse da tempo, la legge islamica ha preso il sopravvento su tutto.

Ma Erica Robin ben rappresenta quella fetta di Paese che non abbandona il desiderio di un Paese più aperto e tollerante.

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