Cronaca internazionale

Alta tensione in Spagna: assediata la sede del Psoe a Madrid

A Madrid si sono registrati incidenti sotto la sede del Psoe dove migliaia di dimostranti hanno indetto una manifestazione per protestare contro il partito di Pedro Sanchez

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Una manifestazione organizzata a Madrid, in Spagna, per protestare contro l'amnistia è si è trasformata in una sorta di assedio contro la sede cittadina del Psoe. Alcuni dimostranti, incappucciati, hanno iniziato ad accendere bengala al grido "andiamo a bruciare la sede del Psoe". La protesta, organizzata dall'associazione giovanile Revuelta, molto vicina al partito di estrema destra Vox di Santiago Abascal, presente all'evento, è finita con alcuni scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Un gruppo di ragazzi ha tentato di forzare il cordone di polizia posto a difesa della struttura adibita a centro operativo del Partito Socialista. Quindi gli agenti hanno reagito con alcune cariche di alleggerimento, pallottole di gomma e il lancio di gas lacrimogeni. Il bilancio finale parla di una dozzina di feriti e un arresto.

L'assedio contro il Psoe

Alcuni dimostranti stringevano tra le mani uno striscione con su scritto: "Sanchez in prigione". Dopo minuti di tensione, proprio all'inizio di via Ferraz, la strada della capitale spagnola che porta alla sede del Psoe, gli agenti hanno sventato diversi tentativi di sfondamento con cariche e utilizzo di gas lacrimogeno. Dispersi i manifestanti, la polizia antisommossa ha quindi ripreso posizione per impedire alla folla di raggrupparsi, salvo poi sgomberare l'area attorno alla manifestazione.

A dire il vero, la tensione era alle stelle già dal pomeriggio. Una manifestazione aveva attirato migliaia di persone davanti alla sede del Psoe di Madrid per protestare contro l'amnistia e chiedere che il presidente ad interim del governo, Pedro Sanchez, non stringesse patti con le formazioni indipendentiste (necessari affinché la sinistra possa riconfermare un nuovo mandato a La Moncloa). Alle proteste odierne erano presenti anche Abascal e diversi componenti della direzione di Vox, come il vicepresidente politico Jorge Buxadé.

Come ha spiegato El Mundo, le manifestazioni sono andate in scena in decine di capoluoghi di provincia spagnoli, con migliaia di persone che hanno protestato davanti alle sedi del Psoe di Barcellona, ​​Valencia, Siviglia, Badajoz, Valladolid, Salamanca, Pamplona e Oviedo.

Cosa succede in Spagna

Episodi del genere sono il segno di un clima di fortissima contrapposizione politica tra il Pp, Vox e i socialisti, impegnati in queste ore a chiudere il negoziato con i partiti indipendentisti catalani per la formazione di un nuovo governo. I toni di Vox sono molto netti: "Sanchez - attacca il partito di Abascal sui social - ha lanciato gas lacrimogeni su patrioti spagnoli, ragazzi e anziani, che stavano solo difendono la legge e l'unità nazionale, mentre lui sta stringendo patti con terroristi e indipendentisti".

Molto dura la reazione di Sanchez: "Tutto il mio affetto e la mia vicinanza ai militanti socialisti che stanno subendo le minacce dei reazionari nelle nostre sezioni. Attaccare la sede del Psoe - ha concluso il prmier - significa attaccare la democrazia e tutti coloro che credono in essa. Ma più di 140 anni di storia ci ricordano che nessuno potrà mai intimidire il Psoe.

Continueremo ad andare avanti".

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