Cronaca internazionale

Arafat israeliano e Palestina nei Caraibi: l'ignoranza degli studenti Usa sulla guerra

Dall'esperimento condotto da un docente dell'Università di Berkeley, è emerso che molti giovani americani pro-Palestina non hanno idea del significato degli slogan che utilizzano, della storia del conflitto o della geografia del Medio Oriente

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Negli ultimi due mesi, migliaia di studenti americani sono scesi in strada per manifestare il loro supporto alla causa palestinese e gridare slogan come l’ormai famoso “Dal fiume al mare”. La maggior parte di loro, però, non hai idea del significato di queste parole, della lunga storia del conflitto e nemmeno della geografia del Medio Oriente.

Questa profonda ignoranza è emersa grazie all’esperimento di Ron Hassner, professore di Scienze politiche all’Università di Berkeley, una delle più politicizzate degli Stati Uniti. Come riportato sul Corriere della Sera, Il docente ha ingaggiato una società specializzata in indagini demoscopiche, che ha posto una serie di domande ad un campione di 250 studenti provenienti da vari istituiti. La prima domanda riguardava l’interpretazione letterale dello slogan reso popolare negli anni sessanta dall’Olp (Organizzazione per la liberazione palestinese), un’invocazione alla creazione di uno Stato palestinese dal fiume Giordano al mar Mediterraneo, alla distruzione di Israele e alla deportazione degli ebrei che vi abitano. Il 53% dei giovani coinvolti nell’esperimento hanno affermato di appoggiarlo, il 33% anche con “entusiasmo” nonostante questo implichi un allineamento con le posizioni di Hamas.

Meno della metà degli studenti intervistati, però, ha saputo nominare correttamente il “fiume” e il “mare” evocati dallo slogan che hanno ripetuto tante volte nel corso degli oltre 60 giorni di conflitto. La maggior parte di loro ha dato risposte variegate, che comprendevano anche l’Oceano Atlantico e il mar dei Caraibi. Altri hanno indicato il Nilo, l’Eufrate e il mar Morto, geograficamente più vicini ma comunque sbagliati. Questa non è stata l’unica manifestazione di ignoranza da parte degli studenti pro-Palestina. Un decimo di loro, infatti, era convinto che Yasser Arafat, presidente dell’Anp e dell’Olp, fosse stato un leader israeliano e un quarto ha affermato che gli accordi di Oslo del 1992 non sono mai esistiti. “Non bisogna vergognarsi di essere ignoranti”, ha commentato il professor Ron Hassner di fronte a questi dati. “A meno che non si urli allo sterminio di milioni di persone”.

Nella seconda fase dell’esperimento, 80 studenti sono stati messi di fronte ad una cartina del Medio Oriente e hanno ricevuto le informazioni essenziali sulla situazione. Scoprendo il vero significato dello slogan “Dal fiume al mare”, il 68% di loro ha modificato il proprio parere, rinunciando a sostenerlo. “Coloro che sperano di incoraggiare l’estremismo si fondano sull’ignoranza politica della loro audience”, ha commentato il docente di Berkeley. “È ora che i bravi insegnanti scendano in campo, combattendo i pregiudizi con l’istruzione”.

L’ultima osservazione che emerge dallo studio, però, è abbastanza preoccupante. Tra i 250 giovani intervistati, coloro che si sono auto-definiti “progressisti” o legati alla sinistra radicale hanno dimostrato di essere quelli meno disposti a cambiare idea, anche messi di fronte alla realtà dei fatti e al significato profondamente razzista e antisemita delle parole che hanno fatto proprie.

Un vero e proprio cortocircuito di un mondo che dovrebbe avere nei propri principi fondanti la lotta all’odio razziale e l’inclusione, inquinato però da sentimenti anti-occidentali e anti-bianchi di cui gli ebrei e Israele fanno le spese.

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