Cronaca internazionale

Brigitte Bardot contro l'islam: "Non voglio morire in una Francia musulmana"

Già accusata in passato di islamofobia, l’attrice transalpina torna alla carica: “Servirebbe un governo autoritario. Cultura woke? Moda ridicola". Poi l'affondo sulle femministe

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Le preoccupazioni per la salute sono passate, Brigitte Bardot torna alla carica contro i musulmani. La stella del cinema francese non ha mai nascosto il suo pensiero sull’islam e in un’intervista rilasciata ai microfoni di ValeursActuelles non è andata per il sottile.“Dove stiamo andando a finire?”, l’interrogativo dell’ottantanovenne che ha acceso i riflettori su una società“in piena decadenza” con una quotidianità “squallida e mediocre”. Come anticipato, nel mirino c’è l’islam: “Un tempo avrei detto che non volevo vivere in una Francia islamizzata. Oggi dico che non voglio morire in una Francia islamizzata.

“È l’islam in generale, l’invasione islamista, a essere terribilmente pericoloso per l’identità e la cultura francese. È l’opposto della nostra civiltà”, l’affondo di Brigitte Bradot, che s’è detta grata di essere al sicuro nel suo “piccolo paradiso” a Saint-Tropez con i suoi animali. L’interprete de “Il disprezzo” si è soffermato sul caso dell’omicidio di Samuel Paty, il docente del liceo di Arras ucciso da uno studente radicalizzato, e su quello del turista assassinato nei pressi della Torre Eiffel da un altro musulmano: “Gli assassini sono spesso di origine islamica e lo rivendicano. Spesso sono purtroppo psicopatici français de papier (migranti che di francese hanno solo il documento, ndr)". L’attrice ha dunque invocato un esame psichiatrico a tutti i migranti che entrano prima di concedere loro il diritto d’asilo e la nazionalità francese.

Interpellata sul suo rapporto con la fede Brigitte Bardot non ha lesinato critiche a Papa Francesco. “È disonesto”, il suo j’accuse:“Non riesco a vederlo, sta facendo molto male alla Chiesa”. E ancora: “Somiglia al rappresentante del diavolo [...] Io adoravo Giovanni Paolo II, mi ricordo del nostro bell’incontro, unico, molto caloroso, lui non era affatto un politico. Non incontrerò mai l’attuale Papa. Non si occupa dei cristiani d’Oriente e non ne parla mai”. Tra gli addebiti, anche quello di non aver risposto personalmente a due lettere che l’attrice ha inviato in Vaticano. Ma ancor peggio del pontefice secondo la Bardot c’è il presidente francese Emmanuel Macron, definito “nullo in tutto ciò che riguarda la Francia, il suo popolo e i suoi animali”. Da qui il desiderio di “un governo autoritario” per risorgere dalle ceneri. Un dialogo senza freni, non è mancato il biasimo della cultura woke, a suo giudizio una“moda ridicola”. Voto negativo anche alle femministe: “La loro lotta è ridicola e non serve a nulla”.

Brigitte Bardot ha confermato ancora una volta che la diplomazia non rientra tra le sue priorità.

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