Cronaca internazionale

Il "dilemma russo" della Cina: perché Mosca preoccupa il Dragone

La Cina potrebbe intervenire per impedire che l'asse Mosca-Pyongyang alteri in qualche modo la fragile stabilità regionale a vantaggio di Washington

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Un "triangolo della morte", solido e compatto, pronto a mettere i bastoni tra le ruote agli Stati Uniti e ai loro partner, oppure un gioco a due con una terza variabile impazzita in mezzo? Le relazioni tra Cina, Russia e Corea del Nord potrebbero essere molto più complesse di quanto non suggerisca la teoria. Già, perché l'intensificarsi della cooperazione militare tra Mosca e Pyongyang rischia di minare la stabilità regionale, intensificando le tensioni tra Washington e il Dragone, e spingendo tutti i player locali verso una corsa al riarmo. Pechino, pur essendo la rivale numero uno degli Usa, non intende tuttavia adottare un simile metodo, né tanto meno partecipare ad una simile ed eventuale escalation. Allo stesso tempo, i rapporti tra i leader cinesi e russi, Xi Jinping e Vladimir Putin, sono eccellenti. Dunque, da qui ai prossimi mesi, il Dragone si troverà di fronte ad una sorta di dilemma: come continuare a rafforzare la partnership senza limiti con la Federazione Russa evitando che quest'ultima possa fomentare lo scudiero nordcoreano.

Il legame tra Mosca e Pyongyang

Come ha fatto notare il sito Voa News, la Cina, sgomenta dall’intensificarsi della cooperazione militare della Corea del Nord con la Russia, sarebbe pronta ad entrare in campo per impedire che l'asse Mosca-Pyongyang possa in qualche modo alterare la fragile stabilità regionale a vantaggio di Washington. Gli analisti, intanto, temono che il presidente nordcoreano Kim Jong Un possa ottenere da Putin tecnologia bellica che accelererebbe i programmi di sviluppo missilistico e nucleare del Nord, accrescendo le minacce nella regione.

La crescente belligeranza di Kim ha esacerbato tutte queste preoccupazioni. Il leader di Pyongyang, ad esempio, ha ordinato al suo Paese di prepararsi ad occupare la Corea del Sud in caso di guerra e ha annullato la politica di riunificazione. "Siamo profondamente preoccupati per la crescente relazione tra Russia e Corea del Nord e per cosa ciò potrebbe significare per le intenzioni di Kim", aveva del resto detto un alto funzionario della Casa Bianca a fine gennaio, dopo i colloqui tra il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense, Jake Sullivan, e il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi.

La posizione della Cina

Liu Pengyu, portavoce dell'ambasciata cinese a Washington, ha spiegato sempre a Voa di "non essere a conoscenza della cooperazione tra Cina e Russia" e di "non avere nulla da condividere" sull'argomento. Tuttavia, gli analisti affermano che Pechino potrebbe temere che eventuali transazioni di armi tra Putin e Kim possano, come detto, rendere la regione più instabile. Ricordiamo che Kim ha incontrato Putin a settembre, forse per discutere delle munizioni che il Nord potrebbe aver fornito a Mosca in cambio di un aiuto tecnico che Pyongyang potrebbe ricevere dal Cremlino per potenziare il proprio arsenale.

"Ho il sospetto che i cinesi temano che Putin sia un disgregatore e possa essere meno interessato alla stabilità, stia abilitando il programma missilistico e nucleare di Kim e sia più tollerante nei confronti del comportamento provocatorio di Pyongyang", ha affermato Robert Manning, membro senior del Reimagining US dello Stimson Center. A detta dell'esperto, la combinazione dell'accresciuta aggressività di Kim nei confronti degli Stati Uniti e della Corea del Sud, e della ridotta leva finanziaria cinese su Pyongyang, potrebbe preoccupare Pechino. Presumibilmente non più in grado di essere il custode assoluto della stabilità regionale. Se così fosse, ha aggiunto Manning, potremmo addirittura assistere ad una modestissima cooperazione tra Cina e Usa.

La Cina considera la Corea del Nord come uno Stato cuscinetto strategico per tenere a debita distanza le forze statunitensi di stanza in Corea del Sud. Pechino ha cercato, nel corso degli anni, di mantenere lo status quo nella regione. E inizierebbe adesso a temere che, nel caso in cui Pyongyang dovesse aumentare le sue provocazioni utilizzando armi avanzate migliorate con la tecnologia russa, questo possa provocare risposte più forti da parte degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, il Dragone non avrebbe alcuna intenzione di danneggiare la sua partnership con Mosca.

Ecco perché Xi potrebbe esser costretto a fare i conti con un dilemma complesso.

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