Cronaca internazionale

Hunter Biden verso l'incriminazione: cosa rischia il figlio del presidente Usa

I procuratori federali chiederanno l'incriminazione di Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, entro il 29 settembre: la conferma del consigliere speciale David Weiss

Hunter Biden verso l'incriminazione: cosa rischia il figlio del presidente Usa

Ascolta ora: "Hunter Biden verso l'incriminazione: cosa rischia il figlio del presidente Usa"

Hunter Biden verso l'incriminazione: cosa rischia il figlio del presidente Usa

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Tegola per Joe Biden. Il figlio del presidente Usa, Hunter Biden, verrà infatti incriminato dal dipartimento di Giustizia: è accusato di reati fiscali minori per non aver pagato in tempo le tasse del 2017 e del 2018, nonché di aver mentito circa sua dipendenza dalle droghe per acquistare un'arma, aggirando così i divieti federali. Il procuratore speciale incaricato di supervisionare l'indagine federale, David Weiss, intende chiedere l'incriminazione a un grand jury entro la fine di settembre, secondo quanto affermato dall'ufficio del pubblico ministero. E contro il figlio del presidente potrebbero spuntare nuove accuse, secondo quanto riferito dai media americani.

Scontro sul mancato patteggiamento

Lo scorso 26 luglio, il team legale di Hunter Biden è arrivato in aula davanti alla giudice Maryellen Noreika, nominata da Donald Trump, in un tribunale del Delaware, forte dell'accordo preliminare raggiunto con il dipartimento di Giustizia che prevedeva che il figlio del presidente si dichiarasse colpevole. In aula, tuttavia, l'accordo sul patteggiamento raggiunto in precedenza è saltato a causa dell'opposizione della giudice Maryellen Noreika: tale accordo, che prevedeva una dichiarazione di colpevolezza da parte di Hunter Biden, era stato ferocemente criticato dai repubblicani, che lo avevano visto come un "favore" del dipartimento di Giustizia alla famiglia presidenziale. Il senatore repubblicano Josh Hawley ha rimarcato il fatto che l'accordo di patteggiamento è sempre stato viziato e che potrebbero arrivare altre accuse.

"È eloquente il fatto che il giudice sia intervenuto e abbia detto di non voler approvare un accordo generico", ha detto il repubblicano del Missouri, sottolineando inoltre che Hunter Biden "non dovrebbe ricevere un trattamento speciale", come hanno sostenuto alcuni informatori. Lowell, un avvocato di Biden, riferisce Nbc News, ha dichiarato che il suo team legale ritiene che l'accordo firmato nel caso del possesso illegale di armi "rimanga valido e impedisca che vengano presentate ulteriori accuse contro il signor Biden".

Figlio del presidente nel mirino

Il procuratore generale Merrick Garland ha nominato il procuratore americano David Weiss consigliere speciale per supervisionare il caso relativo al figlio del presidente Usa. I repubblicani alla Camera stanno indagando sui traffici all'estero di Hunter Biden e sul ruolo del presidente - al tempo vicepresidente degli Stati Uniti - negli affari del figlio in nazioni estere come Ucraina, Cina, e Messico. Com'è emerso nei giorni scorsi, negli 8 anni nei quali ha ricoperto la carica di vicepresidente degli Stati Uniti (2009-2017), Joe Biden era solito comunicare con il figlio Hunter per email, usando uno "pseudonimo": quest'ultimo avrebbe usato uno pseudonimo per discutere di una futura assunzione alla Casa Bianca con suo figlio, Hunter, come acclarato dalle email del 2014 provenienti dal computer portatile del figlio del presidente Usa.

Nelle scorse settimane, Devon Archer, ex socio in affari di Hunter, giudicato colpevole e condannato a un anno e un giorno di prigione per il suo ruolo in un piano volto a frodare una tribù di nativi americani per circa 60 milioni di dollari in obbligazioni, ha confermato che Joe Biden - all'epoca vicepresidente - partecipò a due cene con le persone in affari col figlio secondogenito nell’elegante ristorante Cafe Milano, a Washington Dc una nel 2014 con l’oligarca russa Yelena Baturina e alcuni uomini d’affari kazaki.

Confermando così l'interessamento del padre negli affari del figlio secondogenito.

Commenti