Cronaca internazionale

Nobel per la Pace a Mohammadi: si batte contro l’oppressione delle donne in Iran

L'attivista iraniana è stata premiata per la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani e della libertà per tutti

Nobel per la Pace a Mohammadi: si batte contro l’oppressione delle donne in Iran

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Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadi: si batte contro l'oppresione delle donnne

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Il Comitato norvegese per il Nobel ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadi per la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la promozione dei diritti umani e della libertà per tutti. L'attivista iraniana, nata a Zanjan il 21 aprile 1972, è una convinta sostenitrice della campagna contro la pena di morte nonché vicepresidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani che è stata condannata diverse volte. La sua famiglia l'ha definito "un momento storico per la lotta per la libertà in Iran". Berit Reiss-Andersen, presidente del Comitato norvegese per il Nobel, arrivando al leggio per l'annuncio ha pronunciato parole chiare: "Donna, vita, libertà". Si tratta dello slogan che, dopo la morte di Mahsa Amini in custodia della polizia perché non indossava correttamente il velo, ripetono ad alta voce le iraniane e gli iraniani nelle proteste che hanno scosso il Paese.

Mohammadi è ancora detenuta nel famigerato carcere di Evin. Il comitato per il Nobel ha fatto notare come le sue coraggiose lotte abbiano comportato enormi costi personali: "Il regime iraniano l'ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte e condannata a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate". Se le autorità iraniane la rilasceranno potrà tornare in libertà per ritirare il premio a dicembre. Per Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, l'assegnazione del Premio Nobel per la Pace a Narges Mohammadi rappresenta "un messaggio molto importante". A stretto giro è arrivato anche il commento da parte dell'Onu: "La vittoria del Nobel evidenzia il coraggio delle donne iraniane".

Chi è Narges Mohammadi

Fin dai tempi dell'università è stata attivista. Tra le sue lotte spicca quella fatta in seguito alla liberazione per gravi condizioni di salute, contro la tortura bianca: prma dell'arresto, insieme ad altri 85 attivisti, aveva avviato una campagna chiamata White Torture contro l'uso dell'isolamento nelle carceri iraniane. "Crediamo che questa pratica debba essere fermata perché rappresenta una grave violazione dei diritti umani. Quattro mesi fa sono stata tenuta per più di due mesi in isolamento nel reparto 209 della prigione di Evin", aveva dichiarato.

A dicembre 2022 ha scritto una lettera alla BBC per descrivere il clima e le condizioni disumane delle carcere iraniane. In particolare aveva raccontato la tortura subita da un'attivista, legata mani e piedi a un gancio sul tettino del veicolo che l'ha portata in carcere "ed è poi stata violentata dagli agenti di sicurezza".

Le reazioni della politica

L'auspicio di Licia Ronzulli, capogruppo di Forza Italia al Senato, è che il Nobel per la pace assegnato all'attivista iraniana sia uno stimolo per tutti a sostenere concretamente le battaglie di libertà e per i diritti umani: "È un faro di luce che illumina il buio delle violenze, della discriminazione, dell'oppressione da parte del regime iraniano nei confronti delle donne, crudeltà per troppo tempo condannate, ma mai davvero combattute dalla comunità internazionale". Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d'Italia, ha chiesto all'Europa di unirsi su questo tema e di non esitare a irrogare "pesanti sanzioni" a un Paese "che calpesta libertà fondamentali". Per Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, si "rafforza la battaglia delle donne e del popolo iraniano per il rispetto dei diritti umani, per la libertà e per la democrazia in Iran".

Diritti umani e ambiente

Nei giorni scorsi era trapelata una serie di ipotesi sui possibili vincitori, tra cui spiccavano due nomi in particolare: Volodymyr Zelensky e Alexey Navalny. Ma nelle ultime ore si erano ridotte sensibilmente le chance sia per il presidente dell’Ucraina sia per il dissidente russo: da una parte era apparso fin da subito difficile immaginare che il premio della Pace potesse essere assegnato al leader di un Paese che allo stato attuale si trova in guerra; dall'altra gli oppositori interni di Mosca sono stati già premiati con il Nobel nel corso degli anni precedenti.

Più in generale circolava una domanda di fondo: quale macro-categoria riuscirà a trionfare? Su tutti erano emersi i popoli indigeni, gli attivisti per i diritti delle donne e quelli che si spendono a difesa dell'ambiente per il cambiamento climatico. Da molti era stato impostato un approccio logico: considerando la concomitanza con il 75esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, ad avere la meglio potrebbero essere i difensori dei diritti umani. Per i bookmaker tra i favoriti vi era Ilham Tohti, l'attivista uiguro in carcere. Nel ventaglio delle opzioni rientrava pure l'afghana Mahbouba Seraj, impegnata nel supportare le donne nella partecipazione all'istruzione, al lavoro e alla vita pubblica.

Si faceva largo anche un ulteriore interrogativo: il Comitato per il Nobel preferirà puntare i riflettori sul cambiamento climatico? Un tema assolutamente attuale per cui avrebbero potuto ricevere il Premio gli organizzatori del movimento Fridays for Future. A finire tra i papabili era stato anche il leader indigeno Raoni Metuktire, capo del popolo Kayapo in Brasile, noto per la sua battaglia portata avanti a protezione della foresta amazzonica. Era altrettanto variegata la lista dei possibili vincitori relativi all'ambito dei diritti dei popoli indigeni, tra cui Victoria Tauli-Corpuz (attivista indigena internazionale di etnia Kankana-ey Igorot, in passato relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni) e Juan Carlos Jintiach (leader indigeno ecuadoriano).

I premi Nobel 2023

Il Premio Nobel per la Fisica 2023 è stato assegnato a Pierre Agostini, Ferenc Krausz e Anne L'Huillier per i metodi sperimentali che generano impulsi di luce ad attosecondi per lo studio della dinamica degli elettroni nella materia. Quello per la Fisiologia e la Medicina è andato a Katalin Karikó e Drew Weissman per le loro scoperte sulle modifiche delle basi nucleosidiche che hanno consentito lo sviluppo di vaccini mRNA efficaci contro il Covid-19. A ricevere quello per la Chimica sono stati Moungi Bawendi, Louis Brus e Alexei Ekimov per la scoperta e la sintesi dei punti quantici. Ad aggiudicarsi il Premio Nobel per la Letteratura 2023 è stato Jon Fosse "per le sue opere teatrali innovative e la prosa che danno voce all'indicibile".

Il Premio della Sveriges Riksbank per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel 2023 verrà annunciato lunedì 9 ottobre alle ore 11:45.

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