Cronaca internazionale

"Mani insanguinate": bufera sulla la stretta di mano Guterres-Lavrov all'Onu

All'incontro presso il Palazzo di vetro il Segretario Generale ha teso la mano verso il ministro russo, che ha ricambiato il gesto per pochi secondi: la furia della rete e degli attivisti

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Una stretta di mano che non è solo una stretta di mano: è già bufera sul saluto intercorso tra il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

La dinamica della stretta di mano Lavrov-Guterres

I due si sono incontrati a New York. Lavrov-che si trova nella Grande Mela da lunedì scoro-si è, infatti, recato al Palazzo di Vetro per partecipare alle riunioni del Consiglio di Sicurezza su Ucraina e Medio Oriente. Al suo arrivo, il padrone di casa Guterres, alle prese con l'accoglienza dei suoi ospiti, davanti ai fotografi ha offerto una stretta di mano al ministro russo, abbozzando un sorriso. Si tratta di un gesto che Guterres ha riservato a tutti i suoi ospiti, nel consueto passaggio di rito dalla postazione con lo sfondo recante il logo dell'Onu, utilizzata per le foto di rito. Dal canto suo Lavrov ha ricambiato il gesto stringendo vigorosamente la mano del suo interlocutore per qualche istante, prima di essere "accompagnato" dal braccio di Gueterres verso la sala del meeting.Quanto a basta a scatenare le polemiche sui social media del mondo intero e una pioggia di insulti e polemiche ai danni del segretario Onu. Mas si sono moltiplicati anche i v montaggi satirici, il più popolare dei quali mostra i due stringersi la mano, con alle spalle le macerie dell'Ucraina sventrata dalla guerra; oppure ancora, un meme recante l'istante dello scambio fra i due mentre indossano nasi da clown.

Le dichiarazioni di Lavrov

L'incontro che ne è seguito, è avvenuto senza intoppi: anzi, i due protagonisti del saluto dello scandalo hanno sottolineato l'importanza di rafforzare il ruolo dell'organizzazione nella politica globale, tenendo conto della più ampia gamma di opinioni dei suoi Stati membri. A New York si è svolta una discussione approfondita su vari aspetti della cooperazione tra Russia e Onu, nonché su questioni chiave dell'agenda internazionale. Entrambe le parti hanno sottolineato l'importanza di rafforzare ulteriormente il ruolo centrale di coordinamento delle Nazioni Unite nella politica globale, tenendo conto delle più ampia gamma di opinioni dei suoi Stati membri. Dal canto suo, l'emissario di Vladimir Putin ha sottolineato in particolare il requisito che tutti i dipendenti del segretariato delle Nazioni Unite rispettino i principi di imparzialità ed equidistanza in conformità con la Carta dell'Onu.

La polemica sui social dopo il gesto di Guterres e Lavrov

Sono soprattutto gli attivisti ucraini e russi-in esilio-a non aver digerito il gesto, denunciando il gesto sui social network. Primo fra tutti Garry Kasparov: "Il peggio di ciò che non va alle Nazioni Unite e in tante altre istituzioni internazionali, in una sola foto" è stato il commento su X del noto scacchista e attivista russo. A fargli eco Anton Gerashchenko, ex consigliere del Ministero dell'Interno di Kiev: "Come può essere accettato ai massimi livelli delle Nazioni Unite il rappresentante di uno Stato terrorista assassino?". Ma del resto le Nazioni Unite, allo sbando, non sono di certo un luogo nuovo a ogni tipo di stramberia e fuori programma: dal leggìo preso a copi di scarpa a presunti pacifisti armati di fucile e ramoscello d'ulivo, il Palazzo di vetro in quasi ottant'anni ne ha viste di ogni genere.

Alla fine di una giornata al fulmicotone in quello che dovrebbe essere la "casa di cura" delle sciagure umane, Lavrov ha sferrato il suo attacco a Washington: "Ci sono molte cose che accadono, tanti discorsi che si fanno. Non voglio partecipare a questo gioco, non voglio credere a quello che è intangibile, lo dirà il tempo, vedremo.

Io dubito che gli ucraini saranno pronti a raggiungere un accordo, dato che Zelensky è stato particolarmente maleducato nel commentare la dichiarazione di Trump, come del resto è nel suo stile": questa la secca risposta del ministro russi, in merito alle dichiarazioni di Donald Trump secondo cui quando tornerà lui alla Casa Bianca finirà la guerra tra Ucraina e Russia in poche ore.

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