Cronaca locale

Il Comune amministrato dal Pd "sfratta" il centro Lgbti: imbarazzo a sinistra

Il centro anti-discriminazione Lgbti di Caserta dovrà cercarsi una nuova sede: il Comune a guida Pd ha a quanto pare deciso di non rinnovare la convenzione per gli attuali locali, a causa di "un'insufficiente trasparenza nelle modalità di spesa". E L'Arcigay ha preannunciato una manifestazione

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Il Comune di Caserta, amministrato dal Partito Democratico, non ha rinnovato l'attuale convenzione per la concessione dei locali dell'ex-Caserma Sacchi. E su queste basi, per il centro anti-discriminazione Lgbt di Caserta ed Atripalda che aveva sede in quell'edificio, si tratterebbe in sostanza di uno sfratto: a meno che le parti non trovino un nuovo accordo, l'Arcigay dovrà quindi cercare un nuovo spazio per il centro. A rendere noto quanto accaduto è stato proprio il direttivo di Rain Arcigay Caserta, in una lunga nota pubblicata sulla pagina Facebook dell'associazione. Per una questione che rischia di creare una spaccatura fra il centrosinistra e la comunità Lgbt locale. E che sembra aver già creato un certo imbarazzo anche all'interno dello stesso Pd, se il consigliere comunale "dem" Matteo Donisi ha espressamente sollecitato una rapida risoluzione della controversia non risparmiando una "stoccata" al suo stesso partito.

"Il fatto che il Comune abbia determinato la chiusura del centro anti-discriminazioni di Rain Arcigay Caserta presenta vari aspetti di gravità - la sua considerazione, espressa sulla propria pagina social - un atto del genere è inaccettabile ancor più se compiuto da un'amministrazione di centrosinistra, inaccettabile sicuramente per il Pd. Non serve a nulla presidiare gli eventi di partito, se poi quando si amministra lo si fa così". Nel medesimo post, il consigliere Pd spiega che alla base del mancato rinnovo da parte del Comune ci sarebbero alcuni dubbi sulla rendicontazione da parte dell'associazione che gestisce il centro. Anche secondo la testata online CasertaNews la ragione sarebbe rappresentata in primis da "un'insufficiente trasparenza nelle modalità di spesa e un deficit informativo sui destinatari delle risorse e sull'imputazione dei costi", oltre all'emersione di altre "criticità nel percorso attivato rispetto agli obiettivi iniziali". Arcigay ha per adesso mantenuto la linea della diplomazia, auspicando una nuova intesa.

Ma al tempo stesso, i vertici della sezione casertana dell'associazione si sono già detti disposti a scendere in piazza, manifestando contro quella stessa sinistra paladina dei diritti Lgbt. "Abbiamo appreso con stupore e sconforto della comunicazione pervenutaci dal Comune di Caserta di mancata adesione alla convenzione di rinnovo per garantire l’apertura e il funzionamento dei centri anti-discriminazioni - la posizione di Rain Arcigay Caserta, ribadita in un comunicato - dopo l'inaspettata notizia da parte del Comune, ci troviamo ora a chiederci cosa dovremmo promuovere. Ci appelliamo al Comune di Caserta affinché rifletta attentamente sulle conseguenze di questa decisione. Siamo convinti che possa essere trovata una soluzione che permetta la continuazione dei nostri servizi così preziosi per la comunità Lgbti+.

Siamo pronti a mobilitare la comunità in una grande manifestazione per far sentire la nostra voce".

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