Cronaca locale

Tram bloccati, caos e disagi: spostarsi a Milano è un'impresa

A Milano, a pochi giorni di distanza, il traffico è rimasto bloccato in due diversi punti della città. Disagi per automobilisti e passeggeri dei mezzi pubblici coinvolti

Tram bloccati, caos e disagi: spostarsi a Milano è un'impresa

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La mobilità milanese ha bisogno di essere rivista. Dato che muoversi in auto a Milano è sempre più difficoltoso, i cittadini che non amano la bicicletta non possono fare altro che spostarsi da una parte all'altra utilizzando i mezzi pubblici, che molte città (come per esempio Roma, questo va detto) invidiano al capoluogo lombardo. A volte però può essere molto difficoltoso, ad esempio quando qualcuno decide che i tram siano meglio degli autobus e questi ultimi vengono rimpiazzati dai loro fratelli su rotaia. In molti ricordano le polemiche nate a luglio a causa della sostituzione della linea 73 che collegava il centro con l'aeroporto di Linate, arrivata in concomitanza con l'inaugurazione della nuova M4. A fronte di ciò molti cittadini si sono trovati costretti a prendere più mezzi di superficie o anche a fare lunghi percorsi a piedi, che prima avrebbero volentieri evitato.

Tram in coda e disagi per i passeggeri

Martedì 5 settembre in corso di Porta Vittoria si è verificato un problema che ha portato non pochi disagi al traffico e alle persone che si trovavano sui tram rimasti bloccati. È successo poco dopo le 14, quando un tir si è trovato improvvisamente impossibilitato a proseguire la sua marcia a causa di alcune macchine parcheggiate male che ostruivano il passaggio. Il mezzo pesante ha quindi tentato di proseguire occupando la rotaia ma, non riuscendoci, ha di fatto bloccato il primo tram in arrivo, un mezzo della linea 12. In pochi minuti sono sopraggiunti altri tram che si sono incolonnati al primo. I passeggeri sono dunque scesi e hanno cercato di raggiungere le loro destinazioni in altro modo.

Carlo, avvocato milanese, era appena uscito dal tribunale e doveva raggiungere il suo studio in viale Corsica. "Sono in ritardo, ho un appuntamento tra un quarto d'ora e difficilmente riuscirò a essere puntuale. I tram sono belli, hanno anche un certo fascino, ma non sono funzionali. Ci fosse stato ancora il bus 73 - ha aggiunto il professionista con un certo dispiacere - non avrei avuto problemi. Gli autobus sono più veloci e possono aggirare un eventuale problema. Se si rompe un tram è finita. Ora che lo tolgono di mezzo...", ha concluso prima di correre per cercare di fermare un taxi.

Stessa sorte per una 35enne che doveva andare a prendere la figlia lasciata alla nonna. "Mia mamma deve uscire alle 15 per andare dal dentista e non so come fare, abita in via Battistotti Sassi. Avevo calcolato il percorso nei minimi particolari, ma non avevo pensato a un imprevisto del genere", ci ha confidato prima di chiamare la madre al telefono supplicando di aspettarla e scusandosi molto per il disguido. Decine le persone che hanno avuto problemi martedì pomeriggio a causa dell'interruzione. Tra loro anche diverse persone anziane che si sono viste costrette a scendere dai tram, cosa già non semplice per chi ha problemi a deambulare, e incamminarsi a piedi. Proprio le persone più fragili si erano dette contrarie alla soppressione della linea 73.

Zona diversa problema simile

Un problema sempre legato alla mobilità si era verificato qualche giorno prima, venerdì primo settembre, in corso Buenos Aires, ormai ridotto a corsia singola in seguito alla realizzazione della pista ciclabile. Fabrizio De Pasquale, presidente dell’Associazione Futuro Milano, ci ha raccontato cosa è successo: "Verso le 19 un pullman gran turismo si è fermato a causa di alcuni problemi al motore, e quindi tutte le macchine che dal centro stavano percorrendo il corso in direzione di piazzale Loreto sono rimaste bloccate dietro al bus. Si è formato un bel parapiglia fino a quando è giunto un mezzo di soccorso che è riuscito a far ripartire il pullman. Per almeno mezz'ora è rimasto tutto fermo".

De Pasquale ha poi tenuto a sottolineare che questo fatto è avvenuto il primo settembre, venerdì, e che se si fosse verificato anche solo una settimana dopo avrebbe creato maggiori problemi alla mobilità. "Su Buenos Aires c'è un problema gigantesco - ha continuato - ovvero la corsia unica.

Nelle ore di punta qualsiasi mezzo di soccorso fatica a procedere perché le due corsie, una per senso di marcia, sono occupate da auto che vanno avanti lentamente e che non possono buttarsi a destra o sinistra per far passare i mezzi di soccorso perché vi sono i cordoli".

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