Cronaca nera

Napoli, auto esplosa in tangenziale era un'ibrida. I familiari dei feriti: "Vogliamo la verità"

I due feriti, Maria Vittoria Prati e Fulvio Filace, sono ancora in prognosi riservata. Il Cnr ha avviato un'indagine interna volta ad accertare le cause dell'esplosione. L'appello dei familiari: "Vogliamo sapere la verità"

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Sono ancora in prognosi riservata Maria Vittoria Prati e Fulvio Filace, la ricercatrice e il tirocinante dell'istituto motori Cnr coinvolti nell'esplosione del prototipo di auto ibrida su cui viaggiavano venerdì sera, sulla tangenziale di Napoli. L'istituto di ricerche sulla combustione del Cnr ha avviato un'indagine interna volta ad accertare la dinamica dell'incidente. "Vogliamo sapere la verità su quanto accaduto", è l'appello rivolto dai familiari dei due feriti a chi indaga attraverso le pagine del quotidiano La Repubblica.

Come stanno i due feriti

Sin da subito, le condizioni della ricercatrice, 66 anni, e del laureando, 25 anni, sono apparse particolarmente critiche. Entrambi sono stati soccorsi con due mezzi del 118 e trasportati all'ospedale "A. Cardelli" di Napoli. Al momento si trovano ricoverati nel reparto grandi ustioni del nosocomio partenopeo in prognosi riservata. Nella tarda serata di sabato, è stato diramato anche un appello: "Serve sangue di qualsiasi gruppo sanguigno per Fulvio. - ha scritto su Facebook un'amica del ragazzo - Recatevi, se potete, presso il centro trasfusionale Cardarelli e dite di vole donare per Fulvio Filace. Condividete per favore".

L'auto era un prototipo

L'incidente è avvenuto venerdì sera in corso Malta, all'imbocco della tangenziale di Napoli. Sulle prime gli investigatori avevano ipotizzato che si trattasse di un normale veicolo che trasportava attrezzature elettromedicali, tra cui anche delle bombole di ossigeno. Una circostanza poi smentita dai successivi accertamenti di polizia. Il mezzo coinvolto nell'esplosione è un prototipo di auto ibrida, con doppia alimentazione (solare e a benzina), creato nell'ambito del progetto "Life-save" dell'Unione europea, iniziativa nata per incentivare la rottamazione dei vecchi motori. "La vettura è un prototipo affidato all’università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori di cui il Cnr non è partner. Le prove vengono fatte anche su strada. – spiega il direttore dell’istituto, Riccardo Chirone, a Repubblica – sono appena rientrato a Napoli e ho avviato una indagine interna. Da parte del Cnr c’è la massima collaborazione con le autorità. Questa vicenda ci rattrista e ci colpisce molto per il coinvolgimento di una collega e di un giovane studente".

I familiari dei feriti: "Vogliamo la verità"

Sono ore difficili, fatte di attesa e speranza, per i familiari dei due feriti. "I motori sono da sempre la sua passione – racconta una parente di Maria Vittoria – siamo originari di Piacenza, lei è rimasta qui dopo la laurea e il matrimonio. Inviava sempre foto dei suoi lavori anche a bordo di navi e treni. Da poche settimane stava lavorando a questo nuovo progetto". Anche Fulvio ha la stessa passione: "Sognava di lavorare alla Ferrari – aggiunge il cugino Fabio – ha dedicato tanto tempo allo studio e stava portando a termine il percorso nel migliore dei modi. Per conseguire gli ultimi crediti all’università sta rischiando di dare come credito la sua vita. Un ragazzo gentile, forte. Oggi è difficile pensare a come potrà ripartire la sua vita. Ma i suoi sogni non possono finire così". Quanto alla dinamica dell'incidente, restano ancora molti punti oscuri.

Troppi, secondo i familiari della ricercatrice e del laurendo che chiedono di fare luce sulla vicenda: "È doveroso sapere la verità sull'accaduto".

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