Cronaca locale

"Non c'è limite al peggio". Ambulanze sotto tiro a Napoli tra sequestri e aggressioni

I due episodi hanno riacceso il dibattito sulle condizioni di sicurezza degli operatori del 118. L'associazione Nessuno tocchi Ippocrate chiede le bodycam

"Non c'è limite al peggio". Ambulanze sotto tiro a Napoli tra sequestri e aggressioni

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L’ambulanza è sequestrata, ve la distruggo”. Con queste parole il marito di una donna soccorsa a Napoli ha minacciato gli operatori dell’ambulanza, perché pretendeva di scegliere in quale ospedale sarebbe stata portata la moglie. L’episodio è stato segnalato sulla pagina Facebook dell’associazione Nessuno tocchi Ippocrate (NtI).

Scampia? San Giovanni? Sanità? Rione Traiano? Ebbene no, cari followers”, si legge nel post. “È successo in via Petrarca a Napoli”, una zona vip del capoluogo campano. Secondo la ricostruzione fornita da Ntl, intorno alle sette di sera di lunedì 25 settembre l’uomo avrebbe chiamato l’ospedale San Paolo per allertare dello svenimento di sua moglie, una paziente oncologica. All’arrivo dell’ambulanza, in zona Posillipo, la donna era lucida e cosciente, con i parametri nella norma. Pare che il marito l’abbia comunque invitata a recarsi in ospedale per ulteriori accertamenti. L’equipaggio dell’ambulanza, dunque, ha contattato la Centrale operativa, che li ha direzionati verso il Fatebenefratelli. È a quel punto che si è scatenata l'ira del marito: “Da qui non uscite finché non la portate al Cardarelli, l'ambulanza è sequestrata e ve la distruggo”. Alla fine, la coppia si è recata in ospedale con il proprio mezzo prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

È l'ennesima aggressione perpetuata all'interno delle mura domestiche del paziente, dove sarebbe fondamentale la presenza di bodycam che la Direzione strategica della Asl Napoli 1 Centro ha ritenuto inutili”, ha commentato Manuel Ruggero, presidente di Nessuno Tocchi Ippocrate. Da inizio 2023, sono ben 43 gli episodi del genere all’interno del territorio di questa azienda sanitaria locale e 70 in tutta Napoli.

L’associazione NtI ha notificato anche un altro evento a Napoli che ha visto come vittime gli operatori di un’ambulanza, nello specifico l’autista. Attorno alle sei del mattino di martedì 26, nella zona di piazza Municipio, il 118 è stato allertato per la presenza di una ragazza in forte stato di ebrezza in via Toledo. Una volta giunti sul posto, l’equipaggio è sceso dal mezzo di soccorso per assistere la giovane e, una volta tornati all’ambulanza, si sono accorti del furto dello zainetto del guidatore: “Non c’è limite al peggio.

Il nostro appello al mariuolo di turno: porta lo zaino con il suo contenuto alla questura di via Medina entro oggi, tanto all’interno non hai trovato oggetti di valore, ma solo documenti indispensabili ad un lavoratore che ha l’unica colpa di aiutare gli altri!”, scrive in un altro post su Facebook l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate. “L’autista soccorritore non potrà tornare a casa dopo 12 ore di lavoro perché nello zaino c’erano le chiavi della macchina!

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