Cronaca locale

Non c'è posto in ospedale: ecco dove hanno dovuto aspettare mamma e bimbo

Hanno dovuto aspettare il loro turno in garage. Le foto scattate dal marito della donna hanno fatto rapidamente il giro del web

Non c'è posto in ospedale: ecco dove hanno dovuto aspettare mamma e bimbo

Non c'è posto per poter stare all'interno della sala d'aspetto dell'ospedale Santa Maria Regina degli Angeli di Adria (provincia di Rovigo): una mamma e il suo bimbo avvolto in una coperta sono costretti ad attendere il proprio turno al freddo del garage nel quale posteggiano le ambulanze in servizio al pronto soccorso. L'unica fonte di calore è rappresentata da un piccolo generatore, che la madre tiene vicino a sè e al figlio per contrastare le basse temperature.

Una foto che ha subito fatto il giro del web, suscitando scalpore e incredulità. A segnalare quanto accaduto è il marito della donna, che ha utilizzato il proprio profilo Facebook per dare maggiore risonanza alla notizia."Non è nel mio carattere lamentarmi ed esporre certi problemi sui social ma questa non potevo non pubblicarla", ha scritto l'uomo sul social. "A voi le considerazioni. Questa è l’accettazione del Pronto Soccorso di Adria".

Le reazioni

Il grande clamore suscitato dalle immagini pubblicate dai pazienti ha inevitabilmente attirato l'attenzione dei politici locali. "Ho avuto assicurazione dal direttore dell'Ulss 5 Patrizia Simionato che l'organizzazione dell'accettazione del Pronto Soccorso verrà prontamente risolta per dare la giusta accoglienza alle persone che necessitano", ha infatti commentato il primo cittadino di Adria Omar Barbierato, come riferito da Il Gazzettino. La situazione del pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Regina degli Angeli, tuttavia, era già finita sotto i riflettori in altre circostanze in passato.

Anche il sindaco di Porto Tolle, località in cui vive la famiglia protagonista della vicenda, si è attivato per fare in modo che una situazione del genere possa non accadere mai più."Ieri sera sono stato contattato da una famiglia che si è recata al Pronto Soccorso di Adria e ha dovuto attendere l'accettazione all'esterno, al freddo, con il bimbo piccolo che stava male", racconta Roberto Pizzoli."Questa mattina ho scritto alla direzione dell'Ulss5, perché se esistono delle regole, esiste anche il buon senso. Quest'ultimo può anche cambiare le regole, perché queste situazioni non succedano più, a nessuno", aggiunge il primo cittadino, che ci tiene a sottolineare in conclusione la grande professionalità e disponibilità mostrata sempre dal personale in servizio nel nosocomio. "Certo che si può e si deve migliorare, ma credo che rispetto a tante altre parti d’Italia possiamo davvero sentirci riconoscenti e fortunati.

È giusto ricordarlo", conclude Pizzoli.

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