Cronaca locale

Pirata della strada travolge e uccide 13enne. "Poteva essere salvato"

Dopo il terribile impatto l'autista non si è fermato per prestare soccorso alla giovanissima vittima: il ragazzino è morto in ospedale. I medici: "Avrebbe potuto essere salvato, se soccorso in tempo"

Pirata della strada travolge e uccide 13enne. I medici: "Poteva essere salvato"

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Pirata della strada travolge e uccide 13enne: la tragedia in provincia di Verona

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Tragedia nella tarda serata di ieri, lunedì 1 agosto, a San Vito di Negrar, Valpolicella, in provincia di Verona. Un ragazzino di 13 anni è stato investito mentre stava camminando sulla strada da un pirata che dopo l'incidente non si è fermato. Malgrado i soccorsi, l'adolescente ha perso la vita. Individuato il presunto responsabile, nei confronti del quale è stata scattata una denuncia.

L'incidente mortale

A perdere la vita, secondo quanto riportato da L'Arena, è il 13enne di origini ghanesi Chris Abom, che viveva con la famiglia a Negrar. Ieri sera, intorno alla mezzanotte, l'adolescente stava transitando lungo la strada provinciale 12 dell'Aquilio per tornare a casa, quando è stato improvvisamente travolto da un'auto in corsa. Il ragazzo camminava sul ciglio della strada, non essendo presente il marciapiede, e non ha potuto sfuggire al veicolo. Il soggetto che si trovava alla guida della vettura non si è fermato dopo l'impatto, proseguendo il suo tragitto. Non ha dunque prestato soccorso alla vittima.

Fortuntamente è stato qualcun altro ad accorgersi del ragazzino ferito e a chiamare i soccorsi. Sul posto si sono precipitati gli operatori del Suem 118, insieme agli uomini delle forze dell'ordine. Chris Abom è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell'ospedale di Borgo Trento, dove è arrivato in condizioni già gravissime. Per lui non c'è stato purtroppo nulla da fare. Il 13enne è spirato poche ore dopo il suo ricovero. Chris avrebbe dovuto compiere 14 anni a settembre, giocava nelle giovanili del Negrar e sognava di diventare un calciatore.

Secondo quanto riferito da L'Arena, la famiglia del 13enne vive in Italia da almeno 20 anni: il papà lavora in un'azienda metalmeccanica.

Chris avrebbe potuto essere salvato

Sconcertanti le dichiarazioni dei medici che si sono presi cura dell'adolescente. Secondo i sanitari della Terapia intensiva dell'Azienda Ospedaliera universitaria di Verona in cui era ricoverato il ragazzino, questi "poteva essere salvato se fosse stato soccorso" in tempo. Le ferite del 13enne, infatti, non sarebbero "compatibili con il decesso", insorto a causa di un "arresto cardiaco per ipossia da schiacciamento".

Individuato il presunto responsabile

Partita subito la caccia al pirata della strada. A intervenire sul luogo dell'incidente i carabinieri della stazione di San Pietro in Cariano, che si sono occupati delle prime operazioni. Sono invece i militari di Negrar di Valpolicella a occuparsi delle indagini per ricostruire le esatte dinamiche della vicenda. Al lavoro anche gli agenti della polizia stradali, incaricati di eseguire i rilievi sul posto.

Questo pomeriggio è arrivata la notizia dell'identificazione del responsabile, individuato dai carabinieri. Si tratterebbe di un operaio 39enne, nei confronti del quale, per il momento, è scattata una denuncia.

Il commento del governatore Zaia

Grande dolore da parte del presidente della Regione Veneto Luca Zaia. "Alla famiglia, ai suoi amici, a tutti coloro che hanno voluto bene a questa giovane vita stroncata mentre sbocciava rivolgo il mio più addolorato cordoglio. Fa male, fa molto male, dover prendere atto di un ennesimo atto criminoso, com'è quello di non soccorrere una persona dopo un incidente. Se l'investitore si fosse fermato e avesse chiamato i soccorsi forse l'epilogo per questo ragazzo sarebbe stato diverso e magari oggi non saremmo qui a piangere l'ennesima giovane vita stroncata su una strada.

Quanto accaduto è inaccettabile", ha dichiarato, come riportato da VeronaSera.

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