Cronaca locale

"Voi con disabilità dovete stare a casa", il racconto choc dell'influencer al Salone del Mobile

Giulia Lamarca racconta l'assurda vicenda che l'ha vista suo malgrado protagonista: la reazione furiosa dell'addetto davanti al parcheggio

 "Voi con disabilità dovete stare a casa", il racconto choc dell'influencer al Salone del Mobile

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"Voi con disabilità dovete stare a casa", il racconto choc dell'influencer al Salone del Mobile

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Nessuna possibilità di accedere ai parcheggi per disabili nonostante il fatto che la maggior parte di essi fossero vuoti: a raccontare sui social l'assurda vicenda che suo malgrado l'ha vista protagonista mentre si stava recando per lavoro al Salone del Mobile di Milano, è l'influencer Giulia Lamarca, psicologa di Torino affetta per l'appunto da disabilità.

"Rho Fiera Milano, cercavo parcheggio da un bel po’ come tutti, con la differenza che cercavo un parcheggio disabili avendo il tagliandino", racconta la ragazza su Instagram. Una ricerca andata avanti per oltre un'ora e mezzo. "A ogni parcheggio incontrato chiedevamo se ci fossero posti disabili disponibili", prosegue l'influencer, ma purtroppo la risposta ricevuta è sempre la stessa: "I parcheggi sono pieni chiedi al prossimo". Il problema è che, come documentato dalla ragazza in video, dalla strada si vedevano chiaramente numerosi posteggi per disabili liberi.

A un certo punto il marito Andrea scende dalla macchina e chiede spiegazioni indicando proprio i parcheggi disabili vuoti. La risposta riferita è agghiacciante e discriminatoria della sua condizione, e Giulia riprende parte della sfuriata dell'addetto, che sbarra la porta al posteggio. "Lei mi ha detto che ho una disabilità e che dovevo stare a casa oggi", dice la ragazza rivolgendosi all'uomo. "Sono tre ore che rompi i cog**oni", sbotta l'addetto riferendosi al marito."È un mio diritto accedere a un parcheggio per disabili vuoto che è lì", ribadisce la psicologa,"ce n'è uno anche lì e lei non mi ha fatto entrare. Perché non posso parcheggiare?". "Perché è chiuso", replica l'addetto, sempre più nervoso,"è chiuso il parcheggio, ma che ca**o me ne frega se è vuoto...è tre ore che mi rompi i cog**oni".

"Quella che avete visto è solo una parte della reazione e discriminazione subita dall’addetto davanti al parcheggio che non solo non ha voluto farci entrare ma ci ha aggrediti verbalmente", racconta la ragazza ai suoi followers. "Siamo riusciti a parcheggiare dopo aver insistito con un altro addetto, trovando di nuovo il parcheggio chiuso ma con decine di posti disabili liberi". "Non ho ripreso volutamente la sua faccia perché il mio obiettivo non è scagliarmi contro il singolo ma cercare di far riflettere sull’accaduto e portare alla luce un problema reale e attuale", precisa ancora Giulia, riferendo che se non si fosse dovuta recare alla Fiera per impegni di lavoro avrebbe fatto immediatamente ritorno a casa.

Chiaro che una situazione del genere abbia scatenato un'ondata di polemiche e di sdegno sul web e sui principali social network. Contattati da La Stampa, gli organizzatori della Fiera hanno così commentato la notizia: "Alla Fiera di Milano i disabili parcheggiano gratuitamente, non ci sarebbe stato motivo per non farla entrare. Ci risulta che lei si sia recata al parcheggio P3 e che sia stata accompagnata nel parcheggio più vicino, il P2. Dal nostro punto di vista non abbiamo registrato problematiche".

Leggendo la replica, Giulia si è sentita presa in giro e ha pertanto caricato un'altra storia per fornire un'ulteriore precisazione in merito. "Non sono stata accompagnata da nessuno. Sono stata io a insistere con il parcheggio P2, mi sono recata lì di mia iniziativa insistendo per entrare". Poi la conclusione amara: "Personalmente volevo solo una frase: ci dispiace, ci organizzeremo per fare meglio il prossimo anno. E invece no, hanno perfino messo in dubbio le mie dichiarazioni.

Così ho deciso di mettere il video sui social".

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