Cronaca nera

Famiglia travolta, ipotesi investimento volontario. "L'auto sfrecciava a 70 all'ora"

Angelika Hutter, l'automobilista tedesca che ha falciato la famigliola a Santo Stefano di Cadore è risultata negativa ai test della droga e dell'alcol. Gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un investimento volontario

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L'auto di Angelika Hutter, la 32enne tedesca che giovedì sera ha investito e ucciso tre persone a Santo Stefano di Cadore, tra cui un bimbo di due anni, viaggiava ad almeno 70 chilometri all'ora. È quanto emerge da un video acquisito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Belluno che mostra l'Audi A3 nera sfrecciare "a velocità palesemente forte" - scrive l'Ansa - in un tratto di rettilineo prima del tragico impatto. La donna è risultata negativa agli esami tossicologici e non era al cellulare, motivo per cui gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un investimento volontario.

Il video che "incastra" l'automobilista

Il filmato è stato recuperato dalla telecamera di un'autofficina distante appena pochi metri dal luogo dell'incidente mortale. L'esercizio è gestito da Silvano Da Rin che, assieme al comandante dei carabinieri della stazione di Santo Stefano di Cadore, è stato tra i primi ad arrivare sul posto. Il video confermerebbe l'ipotesi dell'alta velocità: pare che la vettura sfrecciasse ad almeno 70 chilometri orari (oltre il limite dei 50) lungo il tratto di strada che conduce verso il centro della cittadina bellunese.

"Ha sgommato con l'auto prima dell'impatto"

Alcuni testimoni hanno confermato che l'auto viaggiava a velocità sostenuta. Una persona ha raccontato ai militari dell'Arma di aver visto la donna litigare furiosamente con una persona, salire in macchina e ripartire sgommando pochi attimi prima del tragico epilogo. Nello schianto sono morti il piccolo Mattia Antoniello, di soli due anni, il papà Marco, di 47 anni, e la nonna del bimbo, Maria Grazia Zuin, di 64.

L'ipotesi dell'investimento volontario

La donna non ha saputo spiegare il motivo per cui ha perso il controllo dell'auto. Subito dopo il fermo è stata sottoposta a una serie di accertamenti tossicologici, ma l'esito degli esami ha dato esito negativo: non era né sotto l'effetto di sostanze psicotrope né aveva assunto alcol. Sulla scorta delle evidenze raccolte, gli inquirenti non escludono l'ipotesi di un gesto deliberato, dettato forse da una rabbia incotrollata.

Ad avvalorare questa eventualità è l'assenza di segni di frenata sull'asfalto lungo il tratto di strada dove si è consumata la tragedia.

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