Cronaca nera

Filippo Turetta resta detenuto "ad alta vigilanza" in carcere

Il ragazzo, reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, continua a stare nel reparto di infermeria per rischio suicidio. Può passeggiare in corridoio e giocare alla Play Station come gli altri detenuti

Filippo Turetta resta detenuto "ad alta vigilanza" in carcere

Ascolta ora: "Filippo Turetta resta detenuto "ad alta vigilanza" in carcere"

Filippo Turetta resta detenuto "ad alta vigilanza" in carcere

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, è ancora considerato un detenuto "a elevato indice di vigilanza" per rischio suicidio. Lo confermano fonti qualificate all'Agi precisando che il giovane si trova nel reparto di infermeria del carcere di Montorio (Verona) in cui è recluso dallo scorso 25 novembre. Oggi, in occasione del suo 22esimo compleanno, potrebbe ricevere la visita dei genitori.

Cosa fa Turetta in carcere

La notizia fuga ogni dubbio sugli eventuali privilegi di cui Turetta godrebbe rispetto agli altri detenuti e che, nei giorni scorsi, aveva sollevato molte polemiche. Le stesse fonti precisano, infatti, che il ragazzo "non riceve alcun trattamento di favore". Le sue condizioni sono cambiate di poco dall'ingresso in carcere: può passeggiare nel corridoio dell'infermeria usufruendo del "regime di custodia aperta" e giocare alla Play Station "come gli altri reclusi". Il 22enne può anche leggere libri, giornali e guardare la televisione.

Le analisi dei Ris nell'auto

Sulle fronte delle indagini, invece, non ci sono ancora novità. Come anticipato nei giorni scorsi, sabato sera la Fiat Grande Punto di Turetta è stata consegnata ai Ris di Parma per essere analizzata con la tecnica della BPA (Bloodstain Pattern Analysis). Si tratta di un accertamento potenzialmente irripetibile che consiste nello studio delle tracce di sangue (traiettoria e morfologia) presenti sulla scena del crimine. In questo caso, l'auto del ragazzo. L'esito delle analisi servirà a ricostruire la dinamica dell'omicidio di Giulia, colpita al corpo con numerose coltellate. L'autopsia ha evidenziato una ferita letale al collo, ma non è chiaro se la giovane fosse già agonizzante quando è stata caricata a bordo della vettura, dopo la seconda aggressione a Fossò, oppure no. Oltre alle tracce ematiche, saranno esaminati anche il coltello, i guanti e lo zaino che il 22enne portò con sé la sera del delitto, lo scorso 11 novembre, e poi durante la fuga in Germania.

I dubbi sulla premeditazione

Gli accertamenti dei Ris serviranno a definire anche il capo d'imputazione. La procura di Venezia, titolare del fascicolo di inchiesta, per ora contesta al giovane i reati di omicidio e sequestro di persona. Resta ancora in dubbio, infatti, l'ipotesi delle eventuali aggravanti, come la premeditazione.

Circostanza che, qualora fosse confermata, potrebbe complicare la posizione di Turetta in prospettiva del rinvio a giudizio.

Commenti