Cronaca nera

Strage di Alessandria, i segreti dell'ingegnere nascosti nel pc: "Gli affari andavano male"

Martino Benzi, 66 anni, mercoledì mattina ha ucciso moglie, figlio e suocera per poi togliersi la vita. L'ombra del dissesto finaziario dietro la strage familiare. I carabinieri hanno chiesto alla procura di forzare l'accesso al pc

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C'è l'ombra del movente economico dietro la strage familiare di Alessandria. La conferma potrebbe arrivare da quel pc che Martino Benzi, l'ingegnere di 66 anni che mercoledì mattina ha ucciso moglie, figlio e suocera prima di togliersi la vita, ha protetto con un sistema di sicurezza. I carabinieri hanno chiesto alla procura l'autorizzazione a forzare l'accesso al computer di modo da poter scandagliare conti correnti e movimenti bancari del professionista, che peraltro aveva anche un blog personale. Il fratello del 66enne, Enrico Benzi, ha lasciato intendere che gli affari andavano male e gli incassi per il lavoro da progettista di siti web erano drasticamente in calo. Per certo, non hanno dubbi gli inquirenti, c'è qualcosa che non torna in questa immane tragedia.

Il "giallo" del pc

L'ipotesi del movente economico ruota attorno a uno dei due biglietti che Martino Benzi ha lasciato nell'appartamento di via Cesare Lombroso, dove ha ucciso la moglie, Monica Berta, 55 anni, e il figlio Matteo di 17 anni: "Non c'è più scampo, sono rovinato. Ho distrutto la mia famiglia, che amavo più di ogni altra cosa". Una pista, quella dell'eventuale dissesto finaziario, che potrebbe trovare conferma nel contenuto di quel pc che l'ingegnere custodiva gelosamente e di cui nessuno conosce la password. Stando a quanto riporta il Corriere della Sera, in base a una prima ricognizione, la situazione patrimoniale appare critica. Sembra che il 66enne facesse fatica anche a pagare l'affitto dell'elegante appartamento del quartiere Pista, dove si era trasferito dopo il matrimonio.

La famiglia

L'ingegnere era originario di Spinetta Marengo, nell'Alessandrino. La sua famiglia è molto conosciuta in città. La madre e il padre gestivano un negozio di abbigliamento e tessuti a due passi dal centro storico. Ma pare che il 66enne non si vedesse molto spesso da quelle parti. "Sono anni che Martino si vedeva di rado. E dire che quando il figlio era piccino veniva ogni fine settimana", racconta al quotidiano La Stampa un vicino di casa dei genitori. "Forse c'erano stati dei dissapori, ma chi può dirlo", si mormora in paese nel tentativo di trovare una spiegazione a questo orribile massacro.

Il sopralluogo nella casa di riposo

Se il movente resta un rebus, gli investigatori sembrano avere pochi dubbi invece sulla premeditazione della strage familiare. Il giorno precedente, martedì sera, Martino Benzi aveva fatto un sopralluogo nella casa di riposo Madre Teresa Michel, dove ha ucciso la sua suocera Carla Schiffo, 78 anni. Un'azione pianificata dunque, curata nei minimi dettagli. Dopo aver accoltellato moglie e figlio, infatti, l'ingegnere si è lavato del sangue e ha indossato degli abiti puliti. Nella tasca dei pantanoli ha infilato un biglietto e si è armato di un coltello da cucina.

Lo stesso che ha puntato contro se stesso, come ultima via di fuga dall'abisso in cui era sprofondato.

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