Cronaca nera

Denunciato tre volte in 14 anni: chi era lo stalker ucciso dal carabiniere

Haxhi Collaku, 55 anni, era stato denunciato per minacce, atti persecutori e stalking dalla ex moglie. Il racconto dei momenti di follia in cui ha investito il carabiniere finendo poi per essere colpito da un altro militare

Denunciato tre volte in 14 anni: chi era lo stalker ucciso dal carabiniere a Padova

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Denunciato tre volte in 14 anni: chi era lo stalker ucciso dal carabiniere a Padova

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Non si era mai rassegnato alla fine della relazione con la ex moglie e così, ieri pomeriggio, si è presentato sotto casa della donna, in pieno centro a Padova, armato di un coltello a serramanico. Un passato turbolento, segnato da tre denunce per stalking, atti persecutori e minacce, quello di Haxhi Collaku, il 55enne di origini albanesi che venerdì pomeriggio ha investito un carabiniere finendo poi colpito da un collega del militare ferito. Soccorso con un'ambulanza, l'uomo è morto poco dopo l'arrivo in ospedale. "Abbiamo sentito gli e abbiamo visto due uomini a terra insanguinati", hanno raccontato al Corriere.it alcuni residenti del quartiere Sacra Famiglia, dove si è consumata la tragedia.

Tre denunce in quartodici anni

Un epilogo tragico "che nessuno si aspettava", hanno commentato alcuni condomini della palazzina al civico 25 di via Castelfilardo. Nonostante lui e la moglie si fossero separati nel lontano 2009, Haxi Collaku non si dava pace per la fine di quel rapporto. E le denunce - per stalking, atti persecutori e minacce - sporte dalla ex compagna negli ultimi 14 anni ne sono la prova. Così come il divieto di avvicinamento all'abitazione della donna, ammonimento che gli era stato inflitto nei mesi scorsi dal questore di Padova. Un provvedimento che il 55enne ha ignorato, sottovalutando le drammatiche e terribili conseguenze.

La ricostruzione dell'aggressione

Attorno alle ore 14 di ieri pomeriggio, Collaku si è presentato sotto casa della ex armato di un coltello a serramanico. Terrorizzata, la donna ha allertato il 112. Sul posto è intervenuta una pattuglia del Nucleo radiomobile della compagnia dei carabinieri di Padova che ha individuato l'uomo a bordo di un furgoncino di colore azzurro. Dopo averlo identificato, i militari lo hanno invitato ad allontanarsi dalla zona. Il 55enne ha ingranato la retromarcia dando l'impressione di raccogliere l'invito, salvo poi mettere la prima e puntare dritto sui militari. Uno dei carabinieri è stato investito rimanendo schiacciato fra la vettura dell'aggressore e l'auto di servizio. Non pago, Collaku è uscito dall'abitacolo brandendo un coltello e si è scagliato contro il militare accasciato al suolo. A quel punto, un collega del ferito ha intimato al 55enne di gettare l'arma ma lui non ha voluto saperne. Messo alle strette, il carabiniere ha estratto la pistola d'ordinanza esplodendo quattro colpi all'indirizzo dell'albanese. Soccorso con un'ambulanza, è morto poco dopo l'arrivo in ospedale.

I testimoni

Alcuni residenti hanno assistito alla drammatica scena, uno scontro a fuoco in pieno giorno. "Io pensavo si trattasse del furgoncino di un idraulico o di un elettricista - ha spiegato un giovane al Corriere.it - ho visto i carabinieri che parlavano con la signora, ho girato l’angolo per andare verso i garage che danno sul retro e ho sentito prima un botto e poi i colpi di pistola. Dopo aver guardato fuori ho visto un carabiniere a terra ferito e un secondo uomo a terra, entrambi ancora coscienti".

Il sindaco: "Solidarietà al militare ferito"

Il carabiniere investito si trova ancora ricoverato ma, per fortuna, non è in pericolo di vita. "Sono molto colpito. - ha commentato la vicenda il sindaco di Padova Sergio Giordani -Ho avuto modo di sentire immediatamente i vertici dei carabinieri per avere informazioni ed esprimere la mia vicinanza e solidarietà all’Arma così come al militare che è stato seriamente ferito. Il contrasto alla violenza di genere, una tragica realtà ancora troppo presente nel nostro quotidiano, vede una funzione fondamentale delle forze. Spiace chiaramente per l’esito tragico, ma dalle prime informazioni che ho potuto cogliere mi pare evidente che senza questo intervento dei militari ad essere coinvolta poteva essere l’ennesima donna".

Anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia hanno espresso solidarietà e vicinanza al militare ferito.

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